La decisione del Real Madrid di disfarsi precipitosamente da Theo Hernandez ha fatto la fortuna del Milan messo in piedi da Maldini
Theo Hernandez non si ferma più. Il treno di Milan e Francia ha spianato la strada alla sua nazionale nel match con il Marocco, una gara in cui la squadra di Regragui non ha mai abbassato la testa. Il terzino sinistro ha firmato il suo secondo gol con la maglia dei ‘Blues’ in dodici presenze.
Il primo era arrivato poco più di un anno fa, ad ottobre 2021, nella sfida contro il Belgio della fase finale della Nations League. Il giocatore, in questo Mondiale, è diventato un elemento imprescindibile pure per Didier Deschamps. Si sta consacrando così come uno dei migliori interpreti del proprio ruolo a livello planetario. Se non addirittura il migliore. Un ottimo riscontro per il Milan che ha deciso di puntare su di lui quando ancora esistevano delle perplessità sul suo rendimento.
I rossoneri benedicono ogni giorno di più quell’investimento da 23 milioni di euro compiuto nel 2019 quando Paolo Maldini, uno che del ruolo di terzino sinistro se ne intende come pochi, ha deciso di affondare il colpo e prelevare il francese dal Real Madrid.
Una mossa che ad alcuni sembrò un po’ azzardata, dal momento che il giocatore che il Real aveva acquistato due anni prima dai ‘cugini’ dell’Atletico. Nella stagione precedente, Theo Hernandez si era messo in luce durante il prestito all’Alaves. In quella squadra, aveva ben figurato un altro giovanissimo centrocampista, Marcos Llorente.
Il Real Madrid, che in quel momento era già proprietario del secondo, decise di investire per il primo, che così si rese protagonista di un cambio di casacca clamoroso. L’obiettivo dei ‘blancos’ era quello di farne il nuovo Sergio Ramos, difensore esterno convertito in centrale. Con un’unica differenza: il calciatore di Camas è destro, il francese è invece sinistro.
Le cose però non sono andate esattamente come avrebbe avuto il Real. L’adattamento di Theo Hernandez è stato più complicato del previsto. Nella sua prima stagione ha giocato 23 partite fra tutte le competizioni. Un numero che potrebbe sembrare comunque importante ma che in realtà lo ha visto protagonista dal primo minuto in sporadiche occasioni. L’anno successivo così ha rifatto le valigie e si è trasferito in prestito alla Real Sociedad. Qui ha trovato maggiore continuità, denunciando comunque qualche limite difensivo.
Alla base, pertanto, è tornato per molto poco. Perché il Real Madrid è un club che ha poca pazienza, abituato e costretto sempre a vincere dal peso della storia. Una fretta che ha fatto la fortuna del Milan, che si coccola adesso un giocatore di caratura internazionale affidabile e decisivo. Anche in una semifinale Mondiale. Un calciatore che ha messo la freccia ai rossoneri. A Madrid si mangiano le mani.
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