La Francia si è resa protagonista di un Mondiale perfetto. La rosa deborda di talento nonostante le assenze: il dato che spaventa Messi.
La Francia, con merito, si è guadagnata la possibilità di disputare la finale del Mondiale contro l’Argentina di Lionel Messi e bissare così il successo datato 2018. Primo posto nel girone poi, in rapida successione, vittorie ai danni della Polonia, dell’Inghilterra e del Marocco. Il tutto, dando dimostrazione di avere un potenziale offensivo sconfinato (13 gol) ed una difesa affidabile (5 reti subite). Dati che confermano la solidità e la profondità della rosa a disposizione del Ct Didier Deschamps, abile a conferire una precisa identità di gioco alla propria squadra nonostante l’assenza di vari top player.
Sono infatti numerosi i big rimasti ai box in queste settimane a causa di alcuni infortuni. È il caso, ad esempio, di Mike Maignan out dal 19 ottobre a causa di un problema al polpaccio. Fuori anche Paul Pogba e N’Golo Kantè. Il primo, di fatto, non è mai riuscito a scendere in campo in questa stagione mentre il secondo ha fatto in tempo a totalizzare 2 presenze prima di arrendersi ad un problema al tendine del ginocchio. Una doppia assenza che avrebbe messo in ginocchio qualsiasi allenatore.
Deschamps, invece, non ha fatto una piega. Cambio di modulo (da 4-3-3 a 4-2-3-1) e piena fiducia ad un Adrien Rabiot a tratti incontenibile (la Premier League non a caso ha iniziato a seguirlo in maniera concreta) e ad Aurélien Tchouaméni. Qualità, fisicità e senso del gol. Un mix vincente, al quale contribuiscono pure Youssouf Fofana e Eduardo Camavinga pronti a subentrare dalla panchina, che ha fatto passare in secondo piano gli illustri forfait.
Come se non bastasse, la squadra poco prima dell’inizio del torneo ha perso anche Karim Benzema, il Pallone d’Oro in carica. A prendersi la ribalta ci ha quindi pensato Olivier Giroud, autore di 4 reti in 5 presenze complessive. Ottimo anche il rendimento di Theo Hernandez, che ha raccolto il testimone lasciato dal fratello Lucas infortunatosi nel corso della prima gara contro l’Australia. Anche qui, un innesto vincente: una rete, 2 assist ed il solito martello sulla fascia sinistra.
Tutto questo, per dire, che la Francia al momento dispone di almeno 2 squadre di assoluto livello. Entrambe talmente forti e complete in ogni reparto da poter ambire alla vittoria finale. A Christopher Nkunku, ad esempio, non è bastato un bottino composto da 12 gol e 2 assist in 15 apparizioni con la maglia del Lipsia per strappare la convocazione. Il futuro sarà di certo suo, ma per il momento deve aspettare. Il talento deborda nella squadra transpalpina. La finale mondiale si avvicina, ma il calcio francese può comunque già sorridere. Il ricambio generazionale è garantito.
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