Quando manca ormai poco meno di un mese alla ripresa del campionato, Spalletti ha ancora messo a tacere gli ‘ossessionati’.
Il Napoli che abbiamo ammirato nella prima parte di stagione è stato bello, divertente ed ha acceso nuovamente quella fiamma all’interno di una piazza che in estate si è ripiegata su stessa, vittima di un avvilimento facile che ogni due per tre si ridesta tra i napoletani. Certo, gli addii di Insigne, Mertens e Koulibaly non sono stati semplici da digerire. Eppure, c’è stato un lavoro certosino da parte della dirigenza, ed in particolare di Cristiano Giuntoli, per sostituire al meglio giocatori che hanno fatto la storia recente della squadra partenopea.
E cosi, con sorpresa della stragrande maggioranza dei tifosi (ma anche di tanti addetti ai lavori) il Napoli si è ritrovato non soltanto primo in classifica (con merito), ma anche con uno scarto netto rispetto alla seconda (il Milan) prima della sosta Mondiali. Ed anche in Champions League si è vista una squadra degna dell’orgoglio italiano, che ha fatto divertire tutti ed ha regalato soddisfazioni.
Eppure, anche in clima di entusiasmo cosi puro, che ha spinto addirittura i tifosi napoletani ad abbandonare la scaramanzia tipicamente partenopea con la parola Scudetto diventata pronunciabile senza timore reverenziale, la polemica è sempre dietro l’angolo. Spesso anche per questioni futili, facilmente evitabili ma alle quali basta niente finire al centro del chiacchiericcio.
Napoli, Spalletti e gli ‘ossessionati’ all’ombra del Vesuvio: non c’è feeling
C’è una parte di tifoseria (come in tutte le piazze, sia chiaro) alla quale piace fomentare anche quel piccolo dissidio, quella piccola questione ruvida che si presenta in periodi di grande gaudio, come gli ultimi mesi in casa Napoli. E cosi è stato, ad esempio, con Elif Elmas ed il messaggio social postato dal macedone nel mese di ottobre: “Il mio primo amore, la panchina”. Parole che hanno subito acceso gli animi, con tantissimi tifosi che si sono schierati con il talento classe ’99 per aver attentato alla ‘salute mentale’ della sua squadra.
Elmas il distruttore di armonia, secondo alcuni. A distanza di settimane, però, Luciano Spalletti ha preso posizione in maniera importante. In che modo? Stendendo l’elogio di un calciatore che, a detta dell’allenatore, ha ancora tanto da dare, in termini calcistici ma anche umani.
“E’ la luce dei miei occhi, che giochi o meno. È un ragazzo eccezionale che può giocare in qualsiasi posizione”, ha detto Spalletti nel corso della conferenza stampa dal ritiro del Napoli ad Antalya. “È un calciatore che vuole lavorare e migliorare costantemente. Può far vincere una partita se gioca per 10 minuti”, ha ancora detto l’allenatore. “È un calciatore che corre, pressa, prende la palla. Qualunque cosa accada – ha ammesso Spalletti -, rimarrà la luce dei miei occhi”.
Da Elmas a Kvara, Spalletti spegne ogni polemica
Una polemica che ha tenuto banco diversi giorni. A dire la verità, i tifosi si erano già “ricreduti” grazie alle prestazioni del macedone che ha sostituito al meglio l’infortunato Kvara. Ed anche sul georgiano, va detto, qualche tifoso ha indispettito l’allenatore. Nessun Napoli Kvara-centrico, ma una squadra che può andare anche oltre l’assenza del numero 77.Si è visto sul campo, a suo di gol e vittorie, e lo ha confermato diverse volte lo stesso Spalletti di fronte alle telecamere.
Ossessioni da polemica che invadono la sfera del tifo, paure e rabbia di chi ama la sua squadra e ad ogni minimo campanello d’allarme fa suonare la sirena. Luciano, però, non vuole saperne. Lui è sempre calmo, pacato ed anche quando parla ai giornalisti mantiene netta quella sensazione di comando e gestione della situazione. No, lui degli ‘ossessionati’ non vuole saperne.