Protagonista con la maglia del Milan, ed ora anche in Qatar. In quel di Milano c’è qualcuno che distribuisce l’elisir di lunga vita.
Un tempo si pensava che il mondo del calcio fosse precluso, almeno sotto il punto di vista professionistico, per coloro i quali fossero andati oltre una certa soglia di età. Da qualche anno, però, il trend è decisamente cambiato. Il massimo campionato italiano (ma non solo) ha dato dimostrazione di quanto sia importante contare anche su giocatori di esperienza, non più giovanissimi.
E se in Serie A le conferme sono state diverse, ai Mondiali sono arrivate soltanto conferme. Le statistiche parlano chiaro: tra i migliori marcatori, al momento, ben quattro giocatori sui primi otto sono over 30. Vero è che in cima si trova un certo Kylian Mbappè, uno che oggi ha un valore spropositato in termini economici. Ma di questi quattro ‘grandicelli’ uno gioca in Italia, mentre un altro ci ha giocato fino allo scorso anno.
Dalla Serie A al Qatar, Giroud non ha età: e il Milan spinge sul rinnovo
Se è vero che in casa Juventus fino allo scorso anno c’era un Alvaro Morata in più a dare spinta alla manovra offensiva, oggi abbiamo un altro over 30 che in terra qatariota sta facendo grandi cose. Stiamo parlando di Olivier Giroud, prima punta di una Francia che è candidata di diritto alla vittoria finale.
E proprio lui, il centravanti rossonero, sta trascinando i suoi a suo di gol insieme a Mbappè. Tre gol all’attivo, fino a questo momento, ed uno stato di forma davvero invidiabile. E questo è un certificato di garanzia che spinge lo stesso club rossonero a cercare con forza il rinnovo. Ora Maldini non vuole perdere tempo, ed è possibile che subito dopo il Mondiale si possa cercare l’accordo per il prolungamento di contratto.
E cosi dopo Zlatan Ibrahimovic, un altro giocatore ben oltre i 30 anni ha conquistato Milano. Un messaggio importante, che testimonia come in casa Milan le clessidre non funzionino benissimo: la maglia rossonera è ormai diventata una sorta di ‘elisir di lunga vita’. Per la gioia di Pioli, ed in questo caso anche di Didier Deschamps.