Il commissario tecnico della Polonia Michniewicz ha ringraziato gli allenatori in Italia: ma contro la Francia serve altro
La Polonia ha superato il girone come seconda, finita davanti al Messico per una differenza reti maggiore. La nazionale polacca può vantare elementi molto importanti nella sua rosa, soprattutto in attacco. Lewandowski, Milik e Piatek: tre centravanti molto forti, soprattutto il primo, con Zielinski pronto a spingersi in avanti. Tuttavia, la filosofia di Czeslaw Michniewicz non ha lasciato spazio a tante interpretazioni. Si gioca con Lewandowski unica punta, più il centrocampista del Napoli a supporto. E anche se la partita lo richiede, niente doppio centravanti. E per quanto Swirdeski possa essere considerato tale, fin qui non ha portato la qualità necessaria.
Contro l’Argentina, la Polonia ha completamente rinunciato a giocare. Sembrava un’esercitazione attacco contro difesa, e alla fine il muro polacco è crollato sotto i colpi di Julian Alvarez & co. Un altro gol del Messico avrebbe condannato all’eliminazione la squadra di Michniewicz, che invece di provare a segnare, ha pensato di difendere lo 0-2 e di non prendere ammonizioni. Una filosofia vincente, in quel momento. Ma quanto può durare ancora?
Polonia, contro la Francia serve più coraggio
Agli ottavi di finale, la Polonia incontrerà la Francia. Una delle favorite alla vittoria finale e detentrice del Mondiale. Qatar 2022 ha però insegnato a tutti che niente è scontato ed è per questo che il calcio è lo sport più bello del mondo. Bisogna però considerare che se si dà carta bianca a giocatori del calibro di Giroud, Griezmann e Mbappé, com’è successo a Messi, Di Maria e Alvarez, le cose possono mettersi male. Si entra nel vivo, è la fase a eliminazione diretta e perdere vuol dire andare a casa. A meno che tutti i talentuosissimi giocatori francesi siano in una pessima giornata, Szczesny continui a essere il miglior portiere del Mondiale e Lewandowski risolva la situazione. E non è escluso che Michniewicz la stia preparando in questo modo, considerando le partite precedenti.
Il calcio non è una scienza esatta, lo è però la supremazia territoriale del campo in una partita quando si concede tanto spazio e modo di giocare all’avversario. Il mancato impiego di uno tra Milik e Piatek contro l’Argentina potrebbe verificarsi di nuovo anche con la Francia. Ma alla Polonia servirà più coraggio, questo Michniewicz deve capirlo, perché non si può più scherzare con il fuoco. Con un atteggiamento propositivo, la Svizzera eliminò clamorosamente Les Bleus da Euro 2020. E Australia, Danimarca e Tunisia hanno dimostrato che se attaccata, la nazionale di Deschamps può andare in difficoltà.
Michniewicz, in conferenza stampa, ha ringraziato gli allenatori italiani. Ma proprio tutti: “Voglio dire grazie a Mourinho per la forma in cui si trova Zalewski. Ho apprezzato il lavoro di tutti gli allenatori. Come Fabio Cannavaro per Glik, ma anche Spalletti, Allegri, Italiano, Nicola e tanti altri”. La Polonia, come tutte le altre, ha preparato il Mondiale in base al lavoro dei propri calciatori nei rispettivi club. I ringraziamenti sono un bel gesto per il commissario tecnico, che ha conquistato il miglior risultato della nazionale polacca dal 1986.
Anche Zielinski ha dichiarato che attaccare sarà importante per la Polonia: “Contro la Francia dobbiamo attaccare, lavorare di più in fase offensiva. Non ci sono possibilità per noi difendendo a oltranza, è il momento di cambiare tattica. Non è come nel Napoli dove la palla la teniamo sempre noi. Qui c’è qualità, ma non viene dimostrata. Giochiamo contro la Francia, sono i campioni del mondo e dobbiamo migliorare”. C’è poco altro da aggiungere: per vincere devi segnare e per segnare devi attaccare. E’ questa la strada tracciata dal centrocampista del Napoli per le Białe Orły: sta a Michniewicz capirlo.