Altalena di emozioni nel match tra Tunisia e Francia: pur essendo eliminati, le Aquile di Cartagine hanno fatto la storia
Non è vero che la storia la scrivono solo i vincitori. C’è una parte della storia, quella che in pochi vanno a leggere e apprezzano, che andrebbe comunque ascoltata. Due minuti. Sembrano non bastare per fare qualcosa di grosso, per fare il colpaccio. Ma in realtà il tempo è sfruttabile in parecchi modi e a volte non basta una vita, a volte ne bastano solo due di minuti per decidere il proprio destino. Nel calcio, soprattutto, 120 secondi sono un’eternità. Quel cronometro fissato in tv o nel tabellone scorre secondo dopo secondo, fa capire che il tempo è misurabile in base alle percezioni delle persone. In estasi o in depressione, in quei due minuti c’è tutto.
La storia tra Francia e Tunisia non lascia a molte interpretazioni. Nel 1881 la Francia istituì un protettorato con la conquista del territorio da parte dei generali de Bostquénard e Bréart. L’indipendenza i tunisini la conquistarono solo nel 1956. Prima di quel momento, dunque, non esisteva una vera e propria Federazione calcistica con relativa Nazionale. C’era però una squadra fatta di giocatori locali, che affrontò la Francia B per tre volte e perse 3-2, 6-1 e 5-0. Mentre l’unica gioia arrivò contro una squadra dilettante parigina. Una Tunisia che aveva anche un po’ di Italia al suo interno, con la presenza del calciatore di origine siciliana, Gaetano Chiarenza.
Tornando ai nostri tempi e a quei stranissimi 120 secondi, nella partita tra Tunisia e Francia si è andati in paradiso e all’inferno in più di un’occasione dopo due minuti. Il gol di Khazri aveva fatto letteralmente piangere di gioia i tifosi tunisini sugli spalti dell’Education City Stadium, poi l’attaccante -con passaporto francese, manco a dirlo- è stato costretto a uscire dal campo dopo 120 secondi dal suo gol. Lo stesso lasso di tempo che ci ha messo Leckie per segnare e portare l’Australia in vantaggio contro la Danimarca subito dopo la rete di Khazri.
La felicità dei tifosi della Tunisia ha lasciato spazio all’amarezza, di quella che i tifosi si nutrono quando sono allo stadio, consapevoli che le cose andranno nel verso sbagliato. E nessuno sarà capace di risolverle, nemmeno la Danimarca, che aveva affrontato Qatar 2022 con le migliori premesse. Le Aquile di Cartagine, dunque, vengono eliminate dal girone dopo quattro punti, un pareggio con i danesi e una vittoria con la Francia.
Già, la vittoria con la Francia. I due minuti, quei famosi due minuti, sono anche gli stessi che sono passati dopo il gol di Griezmann. Dopo la fine della partita, l’arbitro poi viene richiamato al VAR e un On Field Review durato più o meno 120 secondi -per licenza d’autore, sono proprio due minuti esatti-, ha visto annullare il gol di Griezmann. Terza vittoria della storia della Tunisia a un Mondiale e prima contro la Francia.
Le lacrime hanno iniziato a popolare ancor di più gli occhi dei tifosi tunisini, abbandonato il senso di tristezza, il primo pensiero è stato l’aver battuto la Francia. La Grande Francia, quella che sembrava imbattibile. E anche se la Tunisia non sarà agli ottavi a sfidare l’Argentina, ha scritto ugualmente la storia.
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