Il Giappone, ancora una volta nel secondo tempo, si regala un sogno e vola agli ottavi di finale dei Mondiali: una favola per i tifosi, un incubo per la Germania.
Quella del Giappone è stata una storia fuori dal comune, almeno per questi primi match di un discussissimo Mondiale in Qatar. Andato sotto contro la Germania, all’esordio dei gironi, ha poi avuto la forza mentale oltre che fisica di riprenderla in mano quella partita. E portarla a proprio favore, andando a vincere 1-2. Una situazione per cui, come si suol dire, i nipponici hanno preso il vizio.
Una partita folle, quindi, quella stessa Germania che, in pre-gara e nella foto di rito, aveva compiuto un gesto forte contro la FIFA. Con i propri giocatori impegnati a coprirsi la bocca, in segno di censura subita. Hanno vinto prima di scendere in campo i tedeschi, ma non contro un Giappone che ha dimostrato che il sogno alla Holly e Benji può essere trasferito anche nella realtà dei fatti.
Alla seconda, tuttavia, la nazionale nipponica si è arresa contro un Costa Rica che è stato l’altra variabile impazzita di un Gruppo E fuori dal comune. Gli asiatici si sono solamente in quell’occasione dovuti arrendere. Eppure, non tutte le speranze sono svanite per gli uomini di Hajime Moriyasu. E contro la Spagna hanno dato piena dimostrazione di un orgoglio che non è tramontato neppure per un secondo.
È allora, all’ultima, proprio contro la Spagna che questo Giappone è diventato la favola per gli amanti del calcio. Ma anche l’incubo per la Germania. Agli undici scelti da Luis Enrique: Unai Simon; Azpilicueta, Rodri, Pau Torres, Balde; Busquets, Gavi, Pedri; Williams, Morata, Dani Olmo. Si sono contrapposti gli undici scelti da Moriyasu: Gonda; Taniguchi, Yoshida, Itakura, Tanaka, Kamada, Morita, Nagatomo; Kubo, Maeda, J. Ito.
La Spagna ha preso subito il controllo della partita, andando in gol con uno scatenato sotto porta Alvaro Morata al 12′, e ha chiuso il primo tempo in vantaggio. Poi alla ripresa è successo l’imprevedibile. O forse neanche tanto imprevedibile, visti i precedenti. Perché al 48′ il gol l’ha trovato Doan. Al 51′ il raddoppio l’ha firmato Tanaka. Il Giappone è volato agli ottavi grazie ai suoi secondi tempi. La Croazia dovrà quindi restare in guardia, specie alla ripresa.
Verranno perciò ricordati tanti momenti di queste prime gare. Il grande lavoro di Tanaka in fase offensiva ma anche difensiva senza palla. Le fiammate di Asano, le mosse da ninja in mezzo al campo di Nagatomo e la calma da leader di Yoshida al centro della difesa. Ma non solo.
C’è stata creatività, ci sono state idee che hanno messo in difficoltà gli iberici ma che hanno soprattutto eliminato dai giochi i tedeschi. Mostrando che il calcio degli appassionati esiste e può trionfare anche nel corso di un Mondiale che verrà ricordato (purtroppo) per le polemiche, oltre che per le sorprese (in positivo e in negati) arrivate sul rettangolo verde di gioco.
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