Maniche, ex centrocampista -tra le altre- di Porto, Atletico Madrid e Inter, ha rilasciato un’intervista esclusiva a SerieANews.com
Maniche ha vestito le maglie di Porto, Atletico Madrid, Inter e di tanti altri club blasonati. Con José Mourinho ha vinto la Champions League nel 2004 e si è tolto parecchie soddisfazioni giocando in un Portogallo di altissimo livello.
L’esperienza con la maglia nerazzurra è stata poco fortunata, solo pochi mesi che gli hanno comunque permesso di portare a casa uno scudetto. E oggi Maniche ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di SerieANews.com, parlando di Mourinho e di Cristiano Ronaldo, ma anche di Inter-Porto e di Simeone.
Il Benfica ha battuto la Juventus ed è arrivato primo nel girone davanti al PSG, esprimendo un grande calcio. Dove può arrivare in Champions?
“In effetti è stato un girone estremamente difficile e il fatto che il Benfica sia passato al primo posto senza sconfitte, essendo anche al primo posto e imbattuto nel campionato portoghese, dimostra il buon momento che sta attraversando. C’è un allenatore nuovo, con diversi acquisti di qualità e, superata così la fase a gironi, può succedere di tutto”.
Mourinho è stato un allenatore fondamentale per la tua carriera, ancora oggi siete molto legati. Credi che alla sua Roma stia mancando qualcosa? E’ stato criticato per il suo gioco.
“Tutti sanno che Mourinho è molto speciale per me, abbiamo vissuto grandi momenti, abbiamo vinto tanti titoli importanti, ho imparato molto da lui, soprattutto sulla componente emotiva. È stato l’allenatore che mi ha proiettato nel mondo del calcio con tutte le sue conoscenze. Oltre a tutto ciò, è e sarà sempre mio amico, sono un suo grande estimatore. Quanto alla Roma, la gente deve pensare che il calcio sia diverso di questi tempi, i giocatori la pensano in modo diverso, con mentalità diverse, ma penso che Mourinho si sia adattato molto bene a questa realtà. È un conoscitore del calcio italiano, dove ha vinto molti titoli, e con il budget a disposizione ha vinto una competizione europea con la Roma, dopo molti anni senza che il club sia riuscito a farlo”.
In futuro, vedi Mourinho sulla panchina della Nazionale portoghese? Sarebbe un coronamento fantastico per la sua carriera.
“Non solo sarebbe il coronamento della sua carriera, ma penso che sarebbe più che meritato. Penso che se questa è la sua volontà, è più che giusto che prenda il posto di allenatore della nazionale e la squadra con lui vincerebbe di più”.
L’Atletico Madrid e Simeone vivono forse il periodo più difficile da quando sono insieme. E’ finito un ciclo?
“Tutti i club attraversano fasi positive e negative. Non possiamo dimenticare che quando Simeone è tornato al club come allenatore, ha vinto titoli importanti nella storia dell’Atletico. Ovviamente, dopo tanti anni alla guida del club, è possibile. A volte nei giocatori si creano dipendenze e stanchezza mentale di fronte a una forte richiesta. Può capitare che il ciclo stia volgendo al termine, senza mai dimenticare il fantastico viaggio che ha fatto al club”.
Cristiano Ronaldo sta vivendo un periodo complicatissimo, cosa ne pensi del suo rapporto con Ten Hag?
“Non è facile per un giocatore, vincere tutto quello che c’era da vincere, battere sistematicamente record con il suo lavoro e dedizione, continuare ad avere le stesse prestazioni a 37 anni. Credo che, viste le problematiche familiari che ci sono dietro, Cristiano stia attraversando un periodo un po’ più travagliato. Quanto all’allenatore, da poco entrato in società, vuole imporre le sue regole e le sue idee, che a volte si scontrano con giocatori di un certo status. Sarà così, ma spero che sarà superato da entrambi, considerando l’eccezionale atleta Cristiano”.
Pensi che Cristiano debba tornare allo Sporting?
“Il ritorno allo Sporting sarebbe ottimo per il calcio portoghese, per lo Sporting in primis, in quanto darebbe una nuova dimensione e visibilità al campionato, proiettandolo su altri livelli in termini di branding e marketing all’estero. Dipende molto più da Cristiano che dallo Sporting, visto che le somme che guadagna sono sicuramente fuori dal budget dei club portoghesi”.
Porto e Inter, le tue ex squadre, si affronteranno in Champions. Qual è la tua impressione?
“Penso che sarà una partita intensa, ma equilibrata, molto competitiva, entrambe le squadre hanno ottimi giocatori, ottimi allenatori e ovviamente, dall’inizio, non c’è nessuna favorita per questa partita. Mi auguro soprattutto che sia un’ottima partita di calcio”.
In quali aspetti l’Inter deve temere il Porto?
“Il Porto vale tanto nel suo insieme. Dal centrocampo all’attacco, ha ottimi giocatori. Un centrocampo equilibrato e coerente e in prima linea hanno giocatori tecnicamente molto evoluti, veloci, intelligenti e che sanno fare la differenza. Inoltre c’è un portiere che sta divertendo molto. È considerato da molti, alla sua giovane età, uno dei migliori al mondo di oggi”.
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