A pochi giorni dall’inizio dei Mondiali arriva la sentenza che stupisce tutti. La decisione presa dalla FIFA è destinata a far discutere.
I Mondiali in Qatar sono praticamente dietro l’angolo. Nonostante sia praticamente tutto pronto, queste settimane sono state accompagnate da richieste di esclusione e ripescaggi. E la FIFA ha dovuto prendere una decisione a strettissimo giro.
Oltre alla situazione Iran, con alcune nazionali che volevano l’esclusione della selezione asiatica, c’era anche la questione riguardante l’Ecuador e il calciatore Byron Castillo. Ricapitolando, Castillo era stato accusato di essere nato in Colombia e quindi di non poter giocare con la maglia dell’Ecuador.
La sua presenza in campo, qualora fosse stata accertata la non nazionalità ecuadoregna, avrebbe portato alla sconfitta a tavolino e al sovvertimento della classifica finale delle qualificazioni sudamericane. In altre parole se il TAS avesse accolto in pieno il ricorso presentato, l’Ecuador avrebbe dovuto rinunciare ai Mondiali, aprendo la strada al ripescaggio di una tra Cile e Perù.
Mondiali, la sentenza sul caso Castillo: una decisione che fa discutere
Il Tribunale arbitrale dello Sport ha però preso una decisione che rischia di non far felice nessuno, eccetto Castillo che non riceve alcuna sanzione. L’Ecuador salva la sua partecipazione a Qatar 2022, ma è stato riconosciuto responsabile di produzione di documentazione falsa.
Per l’Ecuador multa di 10mila franchi svizzeri e penalizzazione di 3 punti nelle prossime qualificazioni per i Mondiali del 2026. Cile e Perù, oltre a non vedersi riconosciuto il ricorso, sono invece costrette a sobbarcarsi le spese legali. Per loro 10mila franchi da sborsare per i costi della battaglia legale.