Roma-Lazio, una delle sfide più attese del weekend calcistico, si conclude con una rissa sfiorata: ecco cosa è successo nel finale.
Una delle gare più attese del 13° turno di Serie A, il terz’ultimo prima della lunga pausa che lascerà spazio ai Mondiali di Qatar 2022, era sicuramente Roma-Lazio. Da sempre rivali, le due squadre della Capitale si sfidavano in un derby che voleva dire moltissimo per la classifica.
La gara si è conclusa da pochissimo. A vincere la Lazio di Maurizio Sarri, che ha così riscattato una settimana da incubo scandita dai passi falsi con la Salernitana e con il Feyenoord e dalla retrocessione in Europa League. Privi delle stelle Immobile e Milinkovic-Savic, i biancocelesti si sono imposti grazie a un gol di Felipe Anderson arrivato su svarione difensivo di Ibanez.
Non sono mancati, ovviamente e come da tradizione, i momenti di tensione. Il più importante in un finale concitato, che ha costretto l’arbitro Orsato a intervenire prima con una doppia ammonizione e poi con un lungo recupero di ben 10 minuti.
Roma-Lazio, finale incandescente: cartellini e maxi recupero
All’88’ il pallone è uscito dal campo nei pressi della panchina della Lazio ed è stato trattenuto da Stefan Radu. Il difensore rumeno, 36 anni da pochi giorni e bandiera biancoceleste (ne indossa la maglia dal 2008) sedeva accanto a mister Sarri e ha perso tempo prezioso, scatenando il nervosismo degli avversari.
Ne è nata una rissa che ha coinvolto entrambe le squadre e costretto Orsato all’intervento. Il direttore di gara ha ammonito Rui Patricio, portiere giallorosso particolarmente esagitato, e lo stesso Radu colpevole di comportamento antisportivo. Quindi sono arrivati 10 minuti di recupero, in cui però il risultato non è cambiato.
La Lazio ha conquistato 3 punti pesantissimi, tornando al 3° posto e scavalcando proprio la Roma. E il derby della Capitale anche quest’anno ha fatto parlare di se riaccendendo una rivalità mai sopita.