Ai microfoni di SerieANews.com, l’agronomo della Serie A, Giovanni Castelli. Le sue analisi dopo l’attacco di Sarri al terreno dell’Olimpico.
L’attacco è stato durissimo. Maurizio Sarri ha definito ingiocabile il terreno dell’Olimpico, dopo lo 0-0 maturato tra la sua Lazio e l’Udinese. Parole che non sono passate inosservate e che hanno acceso un campanello d’allarme sulle condizioni del manto erboso capitolino. Ne abbiamo parlato ai microfoni di SerieANews.com con l’agronomo della Lega Calcio, Giovanni Castelli.
“I commenti e le valutazioni sul terreno dell’Olimpico li rimando dopo la visita e l’ispezione che, presumo, farò dopodomani“, ci precisa subito Castelli. Che poi, di qui, spiega: “Devo capire quali sono le reali condizioni del campo, al di là di quello che tutti abbiamo percepito dalla televisione”. Dopotutto le sensazioni che sono arrivate a tutti i telespettatori (e non solo) sono quelle di un terreno di gioco non all’altezza della Serie A. E Sarri non è stato tenero nel post-gara.
Serie A, l’agronomo Castelli ai nostri microfoni: “Il calendario compresso non aiuta…”
Il calendario compresso, però, non incide solo sui muscoli dei calciatori: “Assolutamente così, l’Olimpico era partito già zoppicando ad inizio campionato – continua Castelli – A settembre il problema era stato risolto, ma poi il calendario così fitto di ottobre l’ha riportato in una condizione sicuramente non ottimale. Qualcosa bisognerà fare, ma la ricetta potrò averla dopo la visita di metà settimana. So che comunque Sport & Salute e la Lazio questa mattina si sono incontrate, probabilmente per mettere in atto qualche primo rimedio”.
Infine una parentesi su un tema molto spesso allertato da staff medici e non solo: “È chiaro che vi sia una correlazione tra stato del campo e performance del gioco o dell’aumento del rischio di infortuni… Non scopriamo nulla di nuovo. Quindi la risposta è sì. Detto questo, ad oggi, non mi sembra che le condizioni dei nostri campi stiano favorendo l’innalzamento dei tanti infortuni in Serie A. Il campo deve essere bello non solo per lo spettacolo visivo, ma anche perché bisogna giocarci bene sopra e non farsi male”.