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Serie A

Stramaccioni: “Palacio e Ranocchia, che ricordi. Inter? Calma…”

Scritto da
Alessia Gentile

Ai microfoni di SerieANews.com ha parlato quest’oggi Andrea Stramaccioni: il tecnico, ex Inter, ha detto la sua su diversi argomenti. Ecco le sue parole.

Intervenuto ai microfoni di SerieANews.com, Andrea Stramaccioni ha detto la sua su diversi, importanti, argomenti. Prima di tutto il suo pensiero è andato sull’addio di Rodrigo Palacio e Andrea Ranocchia, giocatori molto importanti per la sua Inter. Ma non solo.

Andrea Stramaccioni ai tempi dell’Inter (LaPresse) SerieANews.com

Andrea Stramaccioni, attualmente tecnico in Qatar dell’Al-Gharafa SC, ha dunque parlato a SerieANews.com sì dell’addio al calcio di due giocatori per lui molto importanti. Ma non solamente, perché il suo pensiero ha poi toccato anche il momento sempre più difficile che l’Inter sta attualmente vivendo.

Infine, il tecnico italiano ha parlato della mancanza dell’Italia ai Mondiali. Con la competizione che si terrà proprio nel paese, il Qatar, in cui lui lavora oramai dal luglio del 2021. Ecco allora quali sono state le parole del tecnico.

Rkristjan Asllani e Federico Dimarco si disperano per il risultato (LaPresse) SerieANews.com

Stramaccioni: dall’addio di Palacio e Rodrigo all’Inter di oggi, passando per l’assenza dell’Italia ai Mondiali

Così ha quindi parlato Andrea Stramaccioni, ex tecnico tra le altre proprio del club nerazzurro di Milano, ai microfoni di SerieANews.com. Primo di tutto il suo pensiero è andato all’addio dato da Rannocchia e Palacio al mondo del calcio:Ho appreso a distanza questa notizia con un pizzico di dispiacere. Sono due ragazzi straordinari in campo e fuori. Ma se questa è alla loro volontà va rispettata. Due ritiri diversi per le modalità. Quella anagrafica per Rodrigo. E purtroppo quella ‘forzata’, o comunque accelerata, dal grave infortunio per Andrea”.

Il ricordo dei due giocatori nell’Inter che lui stesso ha allenato: “Rodrigo è stato il mio primo ‘acquisto’ da allenatore professionista. Non potrò mai dimenticarlo. Era secondo me il giocatore ideale per l’Inter che avevo in mente, e aveva già dimostrato di adattarsi perfettamente al calcio italiano facendo grandi cose con il Genoa. Inoltre gli argentini, Zanetti, Cambiasso e Milito, me ne parlarono splendidamente anche dal punto di vista dell’uomo, e il suo grande valore fu tutto poi confermato sia in campo che fuori”. 

Andrea – ha aggiunto – è sempre stato un esempio e un riferimento positivo per me e nello spogliatoio. In quella Inter era anche uno dei pochi italiani. Quando passammo alla difesa a tre nella seconda stagione fece anche prestazioni importanti. Gli auguro ciò che più desiderano. Non so se vorranno rimanere nel calcio con magari un altro ruolo o no. Decideranno sicuramente per il meglio con le loro splendide famiglie”.

Sulla stagione sempre più difficile per l’Inter: “L’Inter dopo una grande stagione sta vivendo un inizio non facile. Probabilmente l’assenza di qualche giocatore chiave sta pesando più del previsto. Mi riferisco soprattutto a Brozovic (assente già contro la Roma, ndr). Ora bisogna restare calmi, tenere il timone diritto e credere in ciò che si fa. I risultati torneranno ad arrivare perché la rosa è di indiscusso valore e il mister molto bravo”.

Infine, la sua opinione sull’assenza della Nazionale Italiana ai Mondiali: “Per me che sono in questo momento l’unico allenatore italiano in Qatar, è stata una doppia tristezza aver mancato la qualificazione. Come valori credo che non ci siano dubbi: avremmo meritato di esserci. Soprattutto come campioni d’Europa. Purtroppo questo è il calcio. Credo che post trionfo europeo probabilmente abbiamo perso qualche punto di troppo nel girone che ci è costato poi caro. Anche se la cattiva sorte contro Svizzera e Macedonia è stata palese”.

Credo fermamente – ha concluso – in Roberto Mancini e nel suo progetto. La nuova generazione ha bisogno di crescere. E di tornare a portare gli Azzurri sulla vetta del mondo dove la nostra tradizione ci impone di stare. Ma è anche vero che la Nazionale merita rispetto, spazi e importanza. Anche da un punto di vista della collaborazione con i club a livello di interazione, cooperazione e calendari. Che credo sia l’aspettò che vada migliorato fuori dal campo”.

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