Italia, caos e polemiche dopo il caso relativo a Ciro Immobile, out nelle ultime due di Nations League: arriva l’annuncio dell’attaccante.
La Nazionale italiana del commissario tecnico Roberto Mancini vive un momento decisamente positivo. Dopo la batosta contro la Macedonia del Nord che è valsa la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022, l’Italia ha archiviato con facilità le pratiche Inghilterra ed Ungheria in Nations League 2022/2023.
Le due vittorie degli azzurri, giunte dopo la sonora sconfitta di giugno contro la Germania, approda alle Final Four e si qualifica come testa di serie per i sorteggi di Euro2024. Un risultato da non sottovalutare che potrebbe dare il via ad un nuovo momento positivo della Nazionale di Mancini.
Proprio il CT azzurro, però, nelle ultime settimane ha dovuto fare i conti con alcune polemiche. L’allenatore dell’Italia ha perso Ciro Immobile, out a causa di alcuni problemi fisici e fuori dai giochi per le gare contro Inghilterra ed Ungheria. Il forfait dell’attaccante della Lazio, però, ha scatenato il caos tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
Italia, Immobile vuota il sacco
A tal proposito, proprio oggi, a margine della presentazione della Partita della Pace del prossimo 14 novembre, ha parlato proprio Ciro Immobile. L’attaccante dei biancocelesti e della Nazionale italiana ha rilasciato alcune dichiarazioni in seguito alle foto pubblicate nei giorni scorsi che lo ritraevano in partenza per Budapest (partenza poi saltata, ndr).
Di seguito uno stralcio del suo intervento riportato da ‘Tuttomercatoweb.com’: “Attorno a quelle foto è stato creato un caso un po’ inutile. Le foto di me in partenza sono uscite, ma in realtà io stavo aspettando che Mancini tornasse dopo essere andato a votare, stava tornando in aereo. E’ stato solo un caso, io stavo per partire, ma non potevo giocare. Alla fine si è deciso di non farmi partire per farmi fare le visite mediche. Fare quel viaggio era inutile, non potevo giocare. Il mio infortunio? Non è stato grave, ma era rischioso farmi giocare. Tutti la pensavano allo stesso modo, non volevamo rischiare. Poi sono tornato a Roma per fare terapie”.