Bergomi: “Inter, diamo fiducia a Inzaghi. Ecco cosa sta mancando”

Giuseppe Bergomi, ex difensore dell’Inter, ha parlato ai microfoni di SerieANews.com: questo il suo pensiero sul momento vissuto dai nerazzurri.

Giuseppe Bergomi, ex calciatore dell’Inter e campione del mondo con l’Italia nell’82, ha parlato questa mattina ai microfoni di SerieANews.com. L’ex difensore, ad oggi una tra le voci più autorevoli nel mondo del calcio e degli opinionisti, ha riferito il proprio pensiero in merito al momento delicato che proprio l’Inter sta vivendo.

Bergomi concentrato Inter
Giuseppe Bergomi (LaPresse)

Giuseppe Bergomi ha perciò intrapreso il proprio discorso, affermando: “Quello che io vedo in questo momento è che la squadra, che sotto l’aspetto tecnico tattico gioca più o meno come lo scorso anno anche se ha perso Perisic e ha trovato Lukaku anche se l’ha avuto poco, abbia una mancanza di entusiasmo e compattezza. Che amplifica le carenze che in questo momento la squadra ha”. 

“Se non ritrovi quelle componenti diventa difficile. Fai fatica. Devi ritrovare il fuoco dentro, quell’ultimo metro sporco per  fare gol. Per andare a fare risultato più dell’avversario. Sono cose tante volte difficili da spiegare, che il tifoso non vede, ma se non ci riesci vai ad acuire le problematiche che la squadra ha”, ha aggiunto. Ma non è finita qui. Ha detto la sua poi anche su Simone Inzaghi e sull’importanza di essere squadra.

Inzaghi in panchina concentrato Inter
Simone Inzaghi (LaPresse)

Inter, parla Bergomi: “Bisogna essere squadra e remare tutti nella stessa direzione”

Ai microfoni di SerieANews.com, quindi, Giuseppe Bergomi ha affermato: “Bisogna andare su quei giocatori, in momenti di difficoltà, che hanno un’identità forte. Che rappresentano l’Inter e che sono giovani che l’Inter la sentono propria. Se loro sono quelli che maggiormente sono in difficoltà, non è facile. Sono proprio loro il fulcro. C’è Skriniar che può essere in difficoltà perché ha avuto un infortunio grave durante l’estate, quindi fa fatica a recuperare. Bastoni e Barella, non so. Non mi focalizzo troppo su di loro”. 

“Il discorso – ha aggiunto – è sempre questo: quando costruisci una squadra devi dargli un’identità forte. E questa Inter in tre anni l’ha avuta, poteva vincere o perdere ma deve ritrovare l’identità. Ha vinto con Conte, ha vinto lo scorso anno dei trofei, è stata in lotta fino alla fine. Deve ritrovare la voglia di lottare su ogni pallone, di evitare la sconfitta. Se poi la squadra avversaria si dimostrerà più forte gli si dà la mano e si dice bravi. Ma prima di battermi devi fare fatica”.

Oggi – sottolinea Bergomi – battere l’Inter sembra fin troppo facile. Il calcio evolve velocemente, le squadre sono forte e affrettate. Perché se vai a Torino, a Bergamo, a Verona, sono tutte partite complicate e se non ti metti sullo stesso livello agonistico e di determinazione, compattezza. Vengono fuori le qualità tecniche. Se non pareggi questo, quando si gioca ogni tre giorni, diventa difficile”.

Simone Inzaghi: “Quando una società rinnova il contratto e lo prolunga, sicuramente crede nell’allenatore, nello staff e nel loro lavoro. Bisogna quindi dare assolutamente fiducia. perché cambiare ora secondo me diventa difficile. Per trovare un profilo giusto e per tante cose. Quindi io sono per dar fiducia a Simone. Assolutamente. Però continuo a pensare che le componenti siano quattro: società, allenatore, giocatori e tifosi. Se remano tutte dalla stessa parte e ritrovano l’entusiasmo, allora è giusto continuare”.

“Ma – ha poi concluso – bisogna remare tutti nella stessa direzione. Questo non vuol dire che poi puoi vincere uno scudetto in automatico, ma sei squadra. E quando lo sei puoi affrontare chiunque. Bayern, Barcellona, Milan sono più forti? Tu però sei squadra. Se ritrovi questo diventa più semplice e non è una sofferenza per i tifosi”.

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