A circa due mesi dall’inizio dei Mondiali la FIFA si pronuncia definitivamente su una situazione controversa che ha fatto molto discutere.
Il prossimo 20 novembre avrà luogo in Qatar la 22ª edizione dei Mondiali di calcio. Una competizione che certamente ha fatto discutere molto in Italia e nel mondo per numerose situazioni e che sarà accompagnata da diverse polemiche. Una di queste è stata però messa definitivamente a tacere oggi dalla FIFA.
Il massimo organismo che regola il calcio mondiale si è infatti pronunciato su un caso controverso che ha infiammato negli ultimi mesi la CONMEBOL, la federazione calcistica continentale sudamericana. A essere messa in dubbio era la legittimità della qualificazione dell’Ecuador, arrivato 4° nel girone che assegnava i posti per Qatar 2022.
La presenza della Tricolor era contestata da Cile e Perù, che la ritenevano illegittima a causa dell’utilizzo in 8 partite del terzino Byron Castillo, ai tempi in forza al Barcelona di Guayaquil e oggi tesserato per i messicani del León. Il giocatore infatti, colombiano di nascita, sarebbe sceso in campo senza possedere la nazionalità ecuadoriana.
Nonostante solo pochi giorni fa la sensazione era che un audio potesse inchiodare l’Ecuador, la Commissione d’Appello FIFA ha deciso di permettere comunque la partecipazione della Tricolor ai Mondiali.
Il Cile aveva chiesto la sconfitta a tavolino in tutte le gare in cui l’Ecuador aveva fatto scendere in campo Castillo. Una situazione che appunto avrebbe portato alla sua qualificazione, mentre anche il Perù seguiva con interesse la questione dopo essere stato eliminato dall’Australia nello spareggio inter-zona AFC–CONMEBOL.
Pur avendo esaminato con attenzione le prove presentate la FIFA ha deciso di archiviare la questione, ritenendo che comunque Castillo avesse maturato i diritti per essere in possesso della nazionalità ecuadoriana. L’Ecuador, inserito nel gruppo A con Senegal, Olanda e il Qatar padrone di casa, sarà dunque regolarmente ai Mondiali.
La sentenza ha confermato il risultato sul campo. Chiudendo una controversa questione che si trascinava ormai da mesi in modo quasi definitivo. La sentenza infatti potrà ancora essere impugnata davanti al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna. Ma la possibilità che questo cambi la decisione della FIFA è davvero remota a questo punto.
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