Da Toronto le parole di Lorenzo Insigne, ex capitano del Napoli, rivolte alla sua città e all’esperienza con la maglia azzurra.
Dopo essere stato il simbolo del Napoli nella sua epoca moderna nonché uno dei protagonisti dell’Italia vincente a EURO2020, Lorenzo Insigne insieme ai connazionali Federico Bernardeschi e Mimmo Criscito ha lasciato il Belpaese per un’esperienza di vita e professionale radicalmente diversa: la MLS, il Toronto. Una decisione motivata dal desiderio di mettersi in gioco in un contesto del tutto diverso, che sta regalando soddisfazioni, sebbene la malinconia spesso faccia capolino.
Intervenuto a ‘Toronto Little Italy’, lo speciale di ‘DAZN’, sugli italiani nella squadra canadese, Insigne si è lasciato andare a ciò che prova in questi primi mesi all’estero: “Non nascondo che mi manca giocare con la maglia del Napoli, però non mi pento della scelta che ho fatto”.
Il legame con la terra madre e soprattutto con il Napoli è perpetuo per l’attaccante, che ne è stato capitano e in azzurro ha compiuto tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra: “Sono il primo tifoso loro e Napoli è casa mia. Se andrò via da qui, sarà per tornare a Napoli. Da qui fa male vedere le loro partite e non essere in campo, ma è la vita”.
Toronto, Insigne ripensa a Napoli: “È casa mia”
La nostalgia è accresciuta dal fatto che con il Napoli ‘Il Magnifico’ avrebbe potuto ottenere di più, considerato di aver sfiorato lo scudetto sia con Sarri che con mister Spalletti alla guida: “Il rimpianto è questo. Abbiamo avuto con entrambi la possibilità di vincerlo e non ci siamo riusciti. Eravamo a tanto così… soprattutto con Sarri. Spero che un giorno, anche se non sono più in squadra, il Napoli raggiunga questo traguardo. I tifosi lo meritano, danno tanto alla squadra. Spero tanto che i tifosi siano orgogliosi di me. Nell’ultima gara contro il Genoa, ho sentito tanto il loro affetto”.
Anche se è lontano tanti km, Insigne è ancora un riferimento per i suoi ex compagni di squadra, tra cui Giovanni Di Lorenzo, che ha ereditato la fascia di capitano: “Gli ho mandato un messaggio, è il mio erede. Gli ho fatto l’in bocca al lupo, non è facile essere capitano a Napoli ma ha tutte le potenzialità per esserlo. In qualsiasi momento, se dovesse avere bisogno di un consiglio, ci sarò. Sapevo già dell’addio di Koulibaly e quindi che sarebbe stato Di Lorenzo il capitano. Ha carattere ed è uno che lavora molto. È sempre a disposizione di mister e compagni, insieme abbiamo vinto gli Europei. Sono contento che sia lui il mio erede”.