Il piccolo tifoso, costretto a indossare la maglia al contrario al Franchi, è a Napoli: dopo l’incontro con la squadra, sarà ricevuto in Comune
Avere nove anni e ritrovarsi circondato da adulti che ti inveiscono contro e obbligano a sfilare la maglia che indossi, non deve essere stata un’esperienza gradevole per Antoine. Il piccolo tifoso francese del Napoli, però, sta vivendo in queste ore il lieto fine della sua assurda vicenda.
Quando SerieANews.com, tramite le dichiarazioni di suo padre, raccontò quanto accaduto al Franchi, la SSC Napoli si è attivata immediatamente per invitare il giovanissimo tifoso sia al Maradona che al Konami Training Center. Non poteva scegliere momento migliore: Antoine si è infatti goduto in Tribuna Posillipo lo storico trionfo col Liverpool, una delle gare più belle nella storia dei partenopei.
“Mio figlio sta vivendo un sogno”, ha dichiarato suo padre ai nostri microfoni, “l’accoglienza dei napoletani è stata straordinaria e non ci aspettavamo di poter vivere un’esperienza così indimenticabile grazie alla brutta serata del Franchi. Non ci sembra vero”. Due giorni dopo il 4-1 ai Reds, infatti, Antoine e i suoi genitori sono stati ospiti della squadra al centro sportivo. Il piccolo ha ricevuto due maglie: una col suo nome e gli autografi di tutta la rosa, l’altra del capitano, Di Lorenzo.
“Il Napoli ci ha fatto sentire a casa, gliene siamo grati”, racconta il papà, “Antoine ha potuto conoscere ed abbracciare i suoi idoli, mister Spalletti compreso, e sono stati tutti simpaticissimi con lui. Lo hanno addirittura invitato a fare qualche palleggio insieme”. Un momento visibile anche sul video pubblicato dalla SSC Napoli sui suoi canali social, e che ha colpito diversi tifosi per l’elegante sinistro del piccolo: “Gioca da centrocampista offensivo ed è destrorso, ma sta lavorando per migliorare anche col mancino”, racconta divertita sua madre.
I giorni napoletani di Antoine si concluderanno con una visita a Palazzo San Giacomo, dove incontrerà il sindaco Gaetano Manfredi e il consigliere comunale Luigi Musto. Un’iniziativa volta a lanciare un messaggio al calcio, che deve essere volano “di aggregazione e rispetto” al di là della rivalità, un elemento innegabile che, però, non dovrebbe mai coinvolgere i più piccoli. La speranza è che la vicenda di Antoine, la cui fortuna è stata essere stato inquadrato con quell’assurda mise, lo renda l’ultimo bambino obbligato a rinunciare ai colori che ama in uno dei nostri stadi.
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