Il grande ex è ritornato sulla sfida più importante giocata dall’Inter negli ultimi anni e dato un consiglio ad Inzaghi e ai suoi calciatori
L’Inter vuole lasciarsi alle spalle le scorie del derby. Sulla strada della squadra di Simone Inzaghi però non si presenta l’ostacolo più semplice per farlo: il Bayern Monaco. I bavaresi hanno salutato in estate Robert Lewandowski. Il polacco ha concluso la sua esperienza tedesca e ha cominciato quella al Barcellona.
La formazione di Nagelsmann non può dirsi che ne abbia risentito da un punto di vista realizzativo dal momento che ha segnato 17 reti nelle prime cinque partite di campionato tuttavia i risultati di questo avvio di stagione sono altalenanti: tre vittorie e due pareggi. Questi ultimi due giunti nelle due gare di Bundesliga più recenti. Inzaghi e i suoi dovranno approfittare queste incertezze e per farlo il consiglio arrivato dal grande ex calza a pennello.
La sfida con il Bayern Monaco non può riportare alla memoria la notte di Madrid del 22 maggio 2010 quando l’Inter di José Mourinho ha sollevato la Champions League al cielo dopo la vittoria sui tedeschi. Nerazzurri sul tetto d’Europa con Diego Milito. Proprio lui ha parlato in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’.
“Quella è una partita che resterà dentro di me per sempre. Ricordo tutto, le emozioni e il pianto della gente. Vincemmo perché la Champions non era un’ossessione ma un sogno. Che saremmo arrivati in fondo lo avevamo già capito dopo gli ottavi. Era il disegno per completare il progetto dopo le vittorie di Coppa Italia e scudetto. Per me quella partita rappresenta tanto. A casa ho un museo vero e proprio. Conservo la maglia, le scarpe e il pallone di quella gara. Guai a chi me li tocca”, ha ricordato Milito.
L’attaccante argentino ha poi dato coraggio alla formazione nerazzurra: “Sarà una gara difficile ma l’Inter ha avuto una grande fortuna perché una grande partita è la cosa migliore che possa esserci per cancellare il derby. Ho molta fiducia perché è una grande squadra guidata da un grande allenatore. Sono ottimista ma deve ritrovare la solidità difensiva che si è vista in calo nelle ultime partite. Questo esame è difficile ma stimolante. Nel calcio non ci sono invincibili e si gioca a San Siro. La storia dell’Inter impone una mentalità vincente. Passare il turno non è un’impresa impossibile”.
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