Polemiche nel primo tempo del match tra Milan e Bologna. Al centro di tutto l’autore del gol Rafael Leao che doveva essere espulso
Il Milan conduce per 1-0 sul Bologna grazie alla rete di Rafael Leao. Il calciatore brasiliano, dopo due giornate a secco, ha trovato contro il felsinei la sua prima rete in campionato. Bravissimo a sfruttare al meglio l’assist di Charles De Ketelaere.
Dopo il gol del brasiliano è però nata una polemica. Nessuna irregolarità riscontrata nella marcatura, sia chiaro. Ma molti tifosi sui social si sono lamentati perché prima della rete Leao, in un’altra occasione, ha ironicamente applaudito all’arbitro.
Secondo l’interpretazione dei tifosi questo gesto doveva essere sanzionato con un cartellino rosso. Immediatamente è nata una polemica che ha visto opposte fazioni, chi chiedeva il rosso e quindi la mano pesante e chi invece dava ragione al fatto che l’arbitro avesse deciso di soprassedere. Punto focale della discussione il fatto che qualora Leao fosse stato espulso non sarebbe potuto essere in campo e quindi segnare, rendendo in pratica l’errore del direttore di gara ‘decisivo’ per il risultato fin qui maturato in campo.
Milan, l’applauso di Leao diventa un caso: cosa dice il regolamento
La polemica è poi stata virtualmente chiusa regolamento alla mano. Spulciando le norme che regolano il calcio si scopre che la verità sta nel mezzo. Nessun rosso, ma nemmeno far finta di niente. Per il comportamento di Leao sarebbe dovuta scattare l’ammonizione.
Il regolamento infatti, alla voce “ammonizioni” prevede l’agire mostrando comportamenti sarcastici nei confronti del direttore di gara. L’applauso ironico addirittura è specificato come caso rientrante nel comportamenti sarcastici. Quindi, regolamento alla mano, Leao doveva essere ammonito. Una ‘svista’ quella del direttore di gara che comunque non avrebbe impattato sulla sua presenza in campo in occasione del gol.