Ai microfoni di SerieANews.com, l’ex team manager dei lancieri, David Endt, commenta l’arrivo di Milik alla Juve, il momento di Onana e non solo.
Se dici Ajax, dici David Endt. L’ex capo della comunicazione e team manager dei lancieri è un’istituzione del calcio made in Amsterdam e abbiamo fatto presto ad interpellarlo, alla luce dei tanti (e soliti incroci) tra il mondo biancorosso e il nostro calcio. Questa la nostra chiacchierata con Endt, ai microfoni di SerieANews.com.
David, partiamo dall’Ajax e dall’addio di Ten Hag: che momento e che stagione è per i lancieri?
“È un altro anno di metamorfosi. Tanti calciatori importanti sono andati via, ma ormai siamo abituati. Certo, in quest’estate si è anche un po’ esagerato e ora diventa difficile cementare bene la squadra. Siamo tutti molto curiosi. La stagione è cominciata male con la sconfitta in Supercoppa d’Olanda contro il PSV, anche se l’inizio di campionato non è stato male. Ci vorrà tempo ora per ricostruire una squadra di livello”.
Se può consolare, non è che Ten Hag se la stia passando meglio a Manchester. Soprattutto con il caso Ronaldo e una partenza da cancellare…
“Sarà una stagione molto difficile per lui. Lo United non è l’Ajax, è una società sempre al centro dell’attenzione. E non sono sicuro che Ten Hag sia pronto per una pressione simile. Hanno svolto il precampionato in tour per il mondo e questa non è il modo migliore di preparare la stagione. Ten Hag farà bene davvero quando riuscirà a seguire la sua strada, senza farsi influenzare dagli altri. E magari estromettere Ronaldo sarà il modo migliore per costruire una squadra che sia tale. Quando Ten Hag avrà il coraggio di una scelta simile, allora potrà fare cose ottime. Deve solo stare attento a non imporre troppi giocatori dall’Olanda. Altrimenti i media lo etichetteranno come presuntuoso alla prima difficoltà”.
Milik e la Juve, Onana e il pericolo panchina, il rebus Lucca: David Endt a SerieANews.com
A proposito di ex Ajax, c’è chi come Milik che ripartirà ancora dalla Serie A. Dopo tanti alti e bassi, che calciatore arriverà alla Juventus? Lo stesso che incantò Amsterdam sei anni fa?
“Quando Arek era all’Ajax, era molto giovane. E già allora c’erano tanti alti e tanti bassi. Non conquistò subito la simpatia del pubblico, che ha dubitato a lungo di lui. Detto questo, Milik ha compiuto un grande percorso. Ora è il momento giusto per farsi valere, anche ad un livello altissimo con la Juventus. Ormai ha grande esperienza, è uno sempre calmo e non si fa sorprendere più da altre emozioni. Per Milik, la Juventus arriva nel momento ideale“.
Intanto a Milano un ex Ajax c’è già, ma sembra essere ancora indietro nelle gerarchie di Inzaghi. Con Onana si rischia un piccolo caso?
“Con Handanovic davanti è difficile dire cosa succederà. Lo sloveno è uno molto stimato e rispettato nello spogliatoio, non sarà facile prendergli il posto. Dal punto di vista tecnico Onana non si discute, ma Handanovic è un punto di riferimento per la squadra e la piazza. Forse Onana ha bisogno di un po’ di fortuna, di un’occasione per dimostrare il suo valore e prendere il proprio posto tra i pali dell’Inter. Sul suo talento sono sicuro, sul suo carattere un po’ meno. Onana è uno che può ribellarsi all’allenatore quando non gioca. E l’Inter non ha bisogno di questi rischi, in una stagione dove lotterà per il titolo. Anzi, ad Inzaghi serve equilibrio e quello lo garantisce Handanovic”.
Infine, una parentesi anche sull’arrivo di Lucca all’Ajax. Grazie alla scuola dei lancieri, può diventare il futuro della Nazionale di Mancini?
“Difficile dirlo, anche per noi è ancora un rebus. Lucca non è stato preso con gli occhi chiusi, anzi. È arrivato ad Amsterdam per essere un piano B al gioco dell’Ajax: quando non si riesce col palleggio, allora c’è bisogno di uno forte e bravo di testa. Siamo tutti molto curiosi di capire le sue qualità. Lucca è uno sconosciuto al calcio olandese, ma è giovane ed ha fame. Soprattutto è stato lui a voler venire da noi. Per l’Italia potrà anche essere il futuro della Nazionale, ma è ancora troppo presto”.