Kvaratskhelia, il primo allenatore: “Il suo limite? Il cielo”

La redazione di SerieANews.com ha intervistato in esclusiva Kakhaber Kacharava, il primo allenatore di Khvicha Kvaratskhelia

Il Napoli ha vinto ieri contro il Monza per 4-0, dando continuità al 2-5 di Verona. In cattedra è salito Khvicha Kvaratskhelia, arrivato dalla Dinamo Batumi quest’estate e già autore di tre gol in due partite. Il tiro a giro contro i brianzoli ha evocato dolci ricordi per il pubblico del Maradona. La redazione di SerieANews.com ha intervistato in esclusiva Kakhaber Kacharava, l’allenatore che ha portato Kvara dalle giovanili alla prima squadra della Dinamo Tbilisi.

Kvaratskhelia primo allenatore intervista
Kvaratskhelia (LaPresse)

Sotto la guida di Kacharava, ex compagno di squadra anche del padre di Kvaratskhaelia, l’attaccante ha fatto il suo esordio tra i professionisti a 16 anni, segnando anche il suo primo gol.

Kvaratskhelia primo allenatore intervista
Kvaratskhelia (LaPresse)

Kvaratskhelia, il primo allenatore: “E’ un prescelto”

Hai fatto esordire Khvicha Kvaratskhelia nei professionisti a 16 anni. Ha mostrato queste qualità fin dall’inizio o si è evoluto nel corso del tempo?

“Mi piace lavorare coi giovani calciatori, perché portano energia alla squadra e mi piace aiutarli a crescere sia come calciatori, sia come uomini. Quando sono stato nominato primo allenatore della Dinamo Tbilisi, ho trasferito Khvicha in prima squadra e piano piano gli ho dato tempo, vista l’età, per farlo abituare. Ha mostrato tanti progressi, ha fatto un duro lavoro, gli ho dato presto la possibilità di giocare titolare”.

E’ normale che in Georgia e in Russia giochino calciatori così giovani, o Khvicha è un prescelto? In Italia è quasi impensabile che un giocatore si affermi a quest’età con continuità.

“Sicuramente Khvicha è un prescelto: le sue qualità calcistiche e il duro lavoro, gli danno la certezza di esserlo. Ma in Georgia ci sono giocatori giovani di talento, che possono arrivare a grandi livelli e spero che seguano le sue orme”.

Quale giocatore ti ricorda?

“Khvicha è Khvicha e farà la sua storia”.

Stai seguendo cosa sta facendo al Napoli? Ti ha impressionato?

“Ovviamente, non solo io ma tutta la Georgia segue Kvaratskhelia e il Napoli in ogni partita. So che ha un vero potenziale e non sono sorpreso dal fatto che stia facendo così bene e che diventa sempre più bravo”.

Ma Khvicha dove può arrivare? Sembra che non abbia limiti.

“Il limite di Khvicha è il cielo”.

Pensi che debba diventare più robusto, o la sua forza è proprio il suo fisico esile?

“Visto il modo in cui gioca, non credo che abbia bisogno di aumentare la massa muscolare. Si muove velocemente con la palla ed è un buon palleggiatore, è veloce, ed è difficile entrare in contatto con lui”.

Kvaratskhelia è sempre concentrato sul lavoro e sulla partita, non è mai superficiale. Era così anche a 16 anni?

“Dal primo giorno in cui ho lavorato con lui, è sempre stato concentrato sugli allenamenti e sulle partite. Ha sempre lavorato duramente in campo e ha sempre voluto migliorarsi”.

 

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