Meluso: “Italiano mi ricorda Zeman. È già seguito dai top club europei”

Ai microfoni di SerieANews.com l’ex DS dello Spezia, Mauro Meluso, assicura sul futuro di Vincenzo Italiano: “Mi ricorda Zeman, è già seguito dai top club europei”.

L’esordio in Europa è stato positivo, anche se la qualificazione resta apertissima. Sorride a metà Vincenzo Italiano, che però ha poco da recriminarsi nel 2-1 tra la sua Fiorentina e il Twente. Nonostante il tecnico viola sia uno (positivamente) maniacale nel proprio mestiere e sempre attento al dettaglio. Parola di Mauro Meluso, direttore sportivo, che con l’allenatore italo-tedesco ha condiviso l’incredibile salvezza dello Spezia. Questa la sua intervista ai microfoni di SerieANews.com.

Italiano urla
Italiano (LaPresse)

Buona la prima in Europa per Italiano. Per lei che lo ha conosciuto, immagino non sia stata una sorpresa vederlo finalmente debuttare in una competizione internazionale?

“Vincenzo ha delle qualità umane straordinarie, non solo tecniche. Ho sempre avuto il presentimento che potesse crescere costantemente nel suo mestiere. Ha idee e coraggio, ma soprattutto è coerente e meritocratico. E queste qualità sono alla base per poter diventare un allenatore di livello. Ho l’onore di essere molto amico di Zeman. Due anni fa quando giocammo a Roma contro la Roma, ho fatto incontrare lui e Italiano. Vincenzo me lo ricorda molto, anche se hanno due atteggiamenti nella vita completamente diversi. Zdenek è più flemmatico, Vincenzo è più aggressivo. Sono entrambi allenatori coraggiosi, però. È stato un piacere poter lavorare con Italiano, è destinato a fare un percorso importante”.

Italiano esulta con Terracciano
Italiano (LaPresse)

Italiano, i top club e la garanzia Milan-Pobega: Mauro Meluso a SerieANews.com

Ci conceda la provocazione: ad Italiano auguriamo, però, di vincere qualcosina in più di Zeman. Non c’è il rischio che possa restare bloccato nell’etichetta del bel gioco e nulla più?

“È un discorso molto ampio, ma capisco la provocazione visto il paragone con Zeman. Zdenek arrivò secondo con la Lazio senza gli investimenti che poi costarono ai biancocelesti il fallimento. Bisogna sempre fare la tara con cosa ha disposizione un allenatore. A La Spezia, Italiano ha raggiunto grandi traguardi, nonostante quell’estate gli rivoluzionai la rosa con quasi venti acquisti. La rosa non era idonea per me e Vincenzo poi ha raggiunto una miracolosa salvezza. Poi è chiaro: la Fiorentina non ha i fatturati di un top club italiano, ma un quarto posto sarebbe già un ottimo risultato”.

Ai nostri microfoni il suo collega Ursino ha definito Italiano come allenatore da top club. Si sente di sposare questa definizione?

Assolutamente sì e per me è anche già seguito dai top club europei. Ha un credo da calcio di livello: i risultati si raggiungono attraverso le idee e il gioco. Alle prime difficoltà gli allenatori si spaventano e, invece, Italiano è un coerente. E non si lascia abbattere dagli ostacoli. Vincenzo è uno di quelli che può ambire alle panchine dei top club europei. Glielo auguro vivamente”.

Infine una parentesi anche su Pobega: lei lo ha ‘lanciato’ allo Spezia, adesso è pronto a prendersi il centrocampo del Milan?

“Un anno fa non era ancora pronto per il Milan, aveva bisogno di una stagione di livello in una squadra medio-alta come il Torino. Adesso è prontissimo per i rossoneri. I giocatori bravi sono bravi in qualsiasi contesto: se fossi il Milan ci punterei definitivamente. Quando lo portai a La Spezia, i rossoneri non mi concessero alcun diritto patrimoniale. E questo testimonia quanto la società, che ha dei dirigenti molto capaci, abbia sempre creduto in lui. Ha caratteristiche diverse da Tonali o Bennacer, ma completa perfettamente il reparto di Pioli. Potrebbe essere un nuovo Kessié, soltanto mancino”.

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