Grana per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in seguito alle sue considerazioni sul tesseramento di calciatori africani e relative competizioni internazionali.
Come se non bastasse l’umore incerto dei tifosi in merito alla campagna acquisti estiva del Napoli e la partenza di simboli come Insigne, Koulibaly e Mertens, un’altra bufera giorni fa si è abbattuta sul presidente del club azzurro, Aurelio De Laurentiis, e cominciano ad arrivare le conseguenze.
In occasione di un’intervista concessa ai microfoni di ‘Wall Street Italia’, il patron e produttore cinematografico si era espresso sulle sue strategie per gli anni a venire, considerando le conseguenze che ci sono durante la stagione sulla Serie A a causa delle competizioni tra Nazionali.
De Laurentiis si era riferito in particolare alla Coppa d’Africa, il cui calendario interferisce con il calciomercato invernale e la seconda parte del campionato. Le sue dichiarazioni: “Basta africani. O rinunciano a giocare la Coppa d’Africa quando vengono da noi o non li possiamo più avere. Noi paghiamo gli stipendi per mandarli in giro a giocare per gli altri. Il mondo del calcio non si sa gestire, si fa il teatrino per gli altri. Noi come cretini ci prestiamo a giocare cinquanta partite”.
Le parole del presidente del club partenopeo sono state considerate come discriminatorie e razziste nei riguardi dei calciatori del continente africano. Non è mancata, soprattutto sui social, la reazione da parte degli appassionati dello sport. Ma è giunta anche quella della CAF, ovvero la Confederazione africana di calcio.
L’organizzazione ha diffuso a mezzo stampa un comunicato nella quale si è definita “scovola dalle affermazioni irresponsabili e inaccettabili” di De Laurentiis sui calciatori africani e la Coppa d’Africa. Perciò, la CAF ha richiesto con tale nota l’intervento della UEFA per avviare un’indagine disciplinare nei confronti del presidente, poiché la sua presa di posizione rispetto all’intenzione di non tesserare più giocatori africani potrebbe aver violato l’articolo 14 del Regolamento Disciplinare della UEFA.
L’ente chiude poi il comunicato con la considerazione che segue: “La CAF è impegnata nel ruolo che il calcio gioca in Africa, Europa, Nord e Sud America, Asia e nel mondo di riunire e unire persone di diverse culture, gruppi linguistici, razze, gruppi etnici e background religiosi. Non abbiamo dubbi sul fatto che il Napoli e la UEFA siano impegnati quanto lo è la CAF per questi obiettivi umanitari globali.
Dobbiamo presumere che il Presidente del Napoli includerà condizioni restrittive simili per i giocatori del Sud America, dell’Asia e di altre Confederazioni vietando loro di giocare nelle loro competizioni continentali che sono importanti per lo sviluppo e la crescita del calcio a livello globale? La Coppa d’Africa è la competizione di punta del continente africano e una delle principali competizioni calcistiche mondiali”.
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