“Non può più farlo”: Milan, il diktat per Rafael Leao è chiarissimo

Il Milan si appresta a disputare l’amichevole contro il Vicenza ma intanto un senatore “avverte” Leao: le parole del rossonero.

Ultima fermata, prima del debutto in campionato. Il Milan, oggi alle ore 19, affronterà in amichevole il Vicenza. Una gara ritenuta importante dal club per due motivi: in primis, consentirà a Charles De Ketelaere di indossare per la prima volta in campo la maglia rossonera. Al tempo stesso, permetterà al tecnico Stefano Pioli di fare le prove generali in vista della partita del 13 agosto contro l’Udinese.

Leao pensieroso
Rafael Leao (Ansa)

La rosa a sua disposizione risulta quasi al completo: all’appello, in particolare, mancano soltanto un difensore e un centrocampista. Diversi i nomi attualmente al vaglio di Paolo Maldini e Frederic Massara tra cui Abdou Diallo del Paris Saint Germain (si tratta sulla formula del trasferimento) e Raphael Onyedika, che il Midtjylland valuta intorno ai 12 milioni.

I colpi in entrata non sono quindi ancora terminati ma si procederà con calma, senza fretta. La squadra, dopo gli ultimi innesti, è infatti ritenuta competitiva ai livelli più alti, con la dirigenza che si aspetta una crescita ulteriore da parte di due dei principali trascinatori verso lo scudetto: Rafael Leao e Sandro Tonali. Proprio di loro ha voluto parlare Simon Kjaer, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Sportweek’.

Kjaer in campo
Simon Kjaer (LaPresse)

Milan, Kjaer avverte Leao: le parole del difensore

Il difensore, appena rientrato dall’infortunio che lo ha costretto a restare per oltre 5 mesi ai box, si è espresso in questo modo nei confronti dei compagni di squadra. “Leao e Tonali non sono più ragazzi, devono crescere enormemente. Quello che hanno fatto l’anno scorso non basta più” ha spiegato Kjaer. 

Il quale, in seguito, ha parlato in maniera specifica del portoghese (autore di 14 reti e 12 assist in 42 apparizioni complessive) ancora in attesa di firmare il rinnovo del contratto. “Ha qualità straordinarie e perciò non può permettersi partite in cui si vede poco: deve essere decisivo sempre. Se riesce a fare questo salto – ha affermato il danese – può diventare uno dei top cinque al mondo”.

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