Roma, punzecchiatura per Mourinho: “Il campo non è lo stesso”

Frecciatina a Mourinho: “Piace perché è un personaggio, il campo è un’altra cosa”, affondo di una vecchia conoscenza dei tifosi della Roma

La Roma di José Mourinho cresce bene. La società giallorossa vuole ridurre il gap dalle prime della classe per tornare a giocarsi quantomeno la qualificazione in Champions, sfuggita via nelle ultime quattro stagioni. I tifosi sognano in grande dopo i primi minuti di Dybala nell’amichevole contro il Tottenham risolta da un gol di Ibanez. Per Mourinho però non sono solo complimenti.

Mourinho triste (LaPresse)
Mourinho (LaPresse)

C’è tanto del suo passaggio alla Roma e dell’attualità giallorossa nell’intervista concessa da Zdenek Zeman a ‘Libero’. L’allenatore boemo ha ripercorso alcuni momenti del suo passato. Il tecnico è libero dopo la sua terza parentesi al Foggia, club con cui ha scritto pagine importanti agli inizi degli anni Novanta, e non ha perso l’occasione per punzecchiare il portoghese.

Zeman accenna un sorriso
Zeman (Ansa Foto)

Roma, Zeman punzecchia Mourinho: “Personaggio che piace tanto a voi giornalisti ma il campo è un’altra cosa”

Zdenek Zeman fa parlare tanto per le sue uscite. L’allenatore boemo nel corso dell’intervista rilasciata al giornale ‘Libero’ ha parlato pure di José Mourinho. Riferendosi al tecnico portoghese, l’ex Foggia e Lazio tra le altre ha detto: “Mou è un personaggio, riesce ad attirare l’attenzione e piace molto ai giornalisti. Il campo però è un’altra cosa”.

Tornando al suo periodo romanista, Zeman ha colto l’occasione per tirare in ballo un suo vecchio pupillo, il ‘pupone’ Francesco Totti: “Si tratta del giocatore più forte che ho allenato in 30 anni di carriera. Vedeva le giocate come nessuno, linee di passaggio che altri, neppure i più bravini, riusciavano ad immaginare. Si allenava bene ma non ne aveva bisogno”.

Parlando dell’esistenza dell’allenatore perfetto ha invece fatto riferimento ad altri due ex giocatori della Roma, Damiano Tommasi ed Eusebio Di Francesco: “L’allenatore perfetto è quello che insegna calcio, non quello che mette undici giocatori in campo per fare fortuna. Migliorare un giocatore che viene contestato da tutti è una vittoria importante. A me è riuscito con Di Francesco e Tommasi”.

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