La Roma continua a premere al fine di regalare a Mourinho un altro top player: i contatti sono costanti, la fumata bianca è all’orizzonte.
Galeotto, alla fine, potrebbe essere Israele. La Roma, già da qualche giorno, si trova ad Haifa dove oggi andrà in scena la penultima amichevole precampionato contro il Tottenham. Una sfida importante che, salvo sorprese, consentirà al tecnico José Mourinho e ai tifosi di vedere insieme Tammy Abraham e Paulo Dybala. Il direttore generale Tiago Pinto, invece, sarà a poco più di 7 chilometri di distanza dalla squadra: a Tel Aviv per la precisione, con l’obiettivo di chiudere un’operazione di mercato.
La città infatti ospita il ritiro del Paris Saint Germain, che nella giornata odierna affronterà il Nantes con in palio la Supercoppa francese. La trasferta rappresenta quindi l’occasione migliore per continuare a parlare con i transalpini di Georginio Wijnaldum (non convocato dal tecnico Christophe Gilter e rimasto a Parigi ad allenarsi). La fumata bianca, alla luce degli ultimi sviluppi, risulta molto vicina e molti aspetti della trattativa sono stati già definiti.
Il calciatore, ad esempio, non ha intenzione di restare sotto la Tour Eiffel dopo la pessima stagione vissuta (appena 3 gol ed altrettanti assist in 38 apparizioni complessive) ed ha fatto sapere di gradire il trasferimento nella capitale. Anche la formula è stata individuata: prestito con diritto di riscatto che, a determinate condizioni, può tramutarsi in obbligo a 10 milioni. Cosa serve, allora, per arrivare alle strette di mano finali?
Roma, Wijnaldum si avvicina: cosa manca per chiudere
Al momento, stando a quanto riportato nell’edizione odierna della ‘Gazzetta dello Sport’, manca l’intesa tra i club per quanto riguarda il pagamento dell’ingaggio dell’olandese. I 7 milioni più facili bonus percepiti dall’ex Liverpool risultano infatti troppi per la Roma, che in occasione dell’imminente meeting chiederà al PSG di fare un sacrificio economico e pagarne una quota sostanziosa.
Ulteriori sviluppi sono attesi a stretto giro di posta ma la sensazione è che, alla fine, l’operazione si farà: i francesi, ad esempio, in questo modo si libererebbero di uno stipendio pesante e di un giocatore che non rientra più nel progetto tecnico. Mourinho, invece, avrebbe a disposizione un altro elemento di alto livello abile in fase realizzativa. Tutti felici, quindi. Ma prima serve individuare l’intesa giusta. In Israele, come detto, può arrivare il “sì” decisivo. Wijnaldum intanto, come fa sapere la ‘Gazzetta’, preme per trasferirsi presto in Italia.