Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato a Radio Kiss Kiss toccando diversi argomenti tra cui Mertens e Koulibaly.
C’era tanta attesa a Napoli per l’intervista integrale di Aurelio De Laurentiis a Radio Kiss Kiss. Più che per il mercato in entrata la curiosità era sugli addii. Le anticipazioni del pomeriggio davano l’argomento mancato rinnovo di Mertens come centrale. Il presidente ha però toccato anche altri temi.
A partire da Kalidou Koulibaly, sul quale è stato chiaro: “Ho lasciato andare Koulibaly perché lui me l’ha chiesto. E’ arrivato al Chelsea con un’offerta importante. Con lui ho insistito, sono arrivato anche ad offrire 6 milioni netti per 5 anni, 60 milioni lordi. Se però un calciatore vuole fare un’esperienza di prestigio e quel calciatore ha dato tanto allora lo accontenti, non ti metti di traverso.”
A chi lo accusava di aver utilizzato l’espressione ‘vil moneta’ per riferirsi ai mancati rinnovi De Laurentiis risponde: “Sono stato male interpretato. Io considero che la maglia azzurra come una seconda pelle. Un calciatore che viene deve identificarsi con questa maglia. Quando un calciatore parla solo di stipendio, preferendo addirittura dei campionati misconosciuti cosa possiamo dire? Questo senso d’appartenenza dov’è?”
Napoli, De Laurentiis su Mertens: “Offerti 4 milioni lordi, ma ha rifiutato.”
Poi il passaggio su Mertens, il cui addio al Napoli è ormai certo: “Sono arrivato ad offrirgli 4 milioni di euro lordi. Lui ha rifiutato. Allora non ho potuto fare altro che ringraziarlo per quanto fatto a Napoli in questi anni. Noi non possiamo fare altrimenti, abbiamo bisogno di giovani calciatori. Anche quando arrivò lui e Koulibaly i tifosi erano dubbiosi, lo erano anche con Cavani. Poi si sono rivelati campioni. Forse sarà stata l’aria di Napoli.”
Infine un passaggio su di un’altra dichiarazione che tanto aveva fatto discutere. L’accusa ai tifosi di essere ‘vessati’ e quindi cercare nel calcio una valvola di sfogo. “Se qualcuno ha provato dolore per quella frase me ne scuso profondamente, non era mia intenzione, ma bisogna saper interpretare le parole che uno dice. Purtroppo spesso nelle conferenze stampa ci sono queste incomprensioni, perché spesso non c’è tempo per approfondire il contesto in cui viene detta una frase.”