A pochi mesi di distanza dall’inizio ufficiale i Mondiali sono ancora protagonisti di querelle su possibili squalifiche e ripescaggi.
Mentre comincia la stagione 2022/2023 del calcio europeo e le grandi d’Italia e d’Europa piazzano i primi colpi di calciomercato – ufficiale oggi l’arrivo di Origi al Milan – è cominciata già da tempo la marcia di avvicinamento al calcio d’inizio dei Mondiali di Qatar 2022. Un torneo che ha fatto molto discutere sia per le innovazioni tecnologiche che per le numerose polemiche e richieste di ripescaggio.
Nel primo caso assisteremo all’esordio del fuorigioco automatico, nel secondo invece è tutto da vedere se le 32 partecipanti uscite fuori dalle qualificazioni saranno effettivamente quelle annunciate. Tiene infatti banco una questione di non poco conto nel girone CONMEBOL, che ha visto in Sudamerica Brasile, Argentina, Uruguay ed Ecuador staccare il pass per il Qatar.
La partecipazione dell’Ecuador è però messa in discussione dal Cile, che ha presentato un ricorso recentemente respinto dalla FIFA. Caso chiuso allora? Non per il rappresentante della federcalcio cilena, l’avvocato brasiliano Eduardo Carlezzo. Che è tornato alla carica.
“Ecuador ai Mondiali? La FIFA deve ripensarci”
Intervistato da El Mercurio, importante quotidiano letto in tutto il Cile, il legale ha infatti contestato l’archiviazione del caso. “La sentenza FIFA è incomprensibile. D’impatto si potrebbe essere spaventati dalle motivazioni addotte, che sembrano incontrastabili, ma guardando in profondità si parla di conclusioni insostenibili al 100%”. Queste le parole riportate dal portale cileno El Dinamo.
Carlezzo mette in dubbio l’analisi fatta dai legali della FIFA: “Sembra che abbiano esaminato le prove che abbiamo portato con superficialità. E senza comprendere molto tutto il contesto” ha aggiunto, riferendosi alla presenza in 8 gare nell’Ecuador del terzino Byron Castillo. Il quale sarebbe di nazionalità colombiana e avrebbe giocato con un falso certificato di nascita.
“La FIFA stessa ammette al paragrafo n° 48 della sentenza che la situazione potrebbe essere sospetta e contraddittoria. E al comma 68 riconosce addirittura alcune irregolarità.” La conclusione per l’avvocato è semplice: “Se ammettono che ci sono sospetti e potrebbero esserci state irregolarità nei certificati presentati bisogna capire cosa succede. Perché se c’è stata un’irregolarità deve essere sanzionata. O c’è stata oppure no”.
Infine la stoccata alla FIFA: “Possiamo anche perdere la causa, ma sarebbe un’ingiustizia gigantesca. Abbiamo nuove prove, non abbiamo mai smesso di indagare. Tutto può succedere” ha concluso Carlezzo, che si è detto fiducioso nei confronti del sistema. Per lui l’Ecuador sarà squalificato e il Cile andrà ai Mondiali. Vedremo cosa succederà.