Aria pesante alla Lazio dopo il violento diverbio che ha visto protagonisti il presidente Lotito e un tesserato della società.
Clima teso in casa Lazio. Maurizio Sarri, di recente, è tornato a farsi sentire a gran voce chiedendo alla dirigenza di fare tutto il possibile per ingaggiare Marco Carnesecchi (“quello che dovevo dire l’ho detto, è un problema della società ora”) tuttavia la trattativa con l’Atalanta procede a rilento. Oltre al tecnico, anche il presidente Claudio Lotito appare piuttosto inquieto come testimoniato dal recente scontro avuto con un proprio tesserato.
Si tratta del direttore sportivo Igli Tare. I rapporti tra i due, stando a quanto riportato oggi da ‘Il Messaggero’, risulta essere ai minimi storici e non è da escludere che il divorzio vada in scena già nelle prossime settimane. Lotito, dal canto suo, ha già provveduto ad individuare il possibile sostituto: la scelta, in particolare, è ricaduta su Angelo Fabiani in arrivo dalla Salernitana al quale inizialmente verrà assegnato l’incarico di coordinatore della Primavera e della Lazio Women.
Diversi i motivi alla base del violento diverbio andato in scena nelle scorse ore, molti dei quali legati al mercato. Fin qui, infatti, sono arrivati nella capitale soltanto Marcos Antonio (preso dallo Shakhtar Donetsk per 8 milioni più 2 di bonus) e Matteo Cancellieri (7 milioni al Verona a cui se ne aggiungerà uno e mezzo di bonus). Troppo poco, per Lotito e Sarri.
Lazio, è rottura tra Lotito e Sarri: possibile l’addio del dirigente
Tare è legato al club fino al 2023 e già da ora è da escludere un possibile rinnovo del contratto. A breve le parti torneranno ad incontrarsi per fare il punto della situazione e capire se esistono ancora le condizioni necessarie per andare avanti, con l’albanese che intanto lavorerà su altre piste. In particolare, è vicino l’accordo con Alessio Romagnoli.
Il difensore è in procinto di lasciare il Milan e, salvo sorprese, firmerà a parametro zero proprio con i biancocelesti. Per lui, come riportato sempre da ‘Il Messaggero’, è pronto un contratto quinquennale (con opzione per il sesto anno) a 2.8 milioni più bonus che comprende pure un posto da dirigente in futuro. Battuta quindi la concorrenza del Fulham, che aveva messo sul piatto un ingaggio da 4 milioni.