I Mondiali di Qatar 2022 si avvicinano, ma di settimana in settimana crescono polemiche e voci su possibili esclusioni.
La stagione che sta per cominciare offrirà notevoli spunti d’interesse per quanto riguarda gli equilibri a livello di club in Italia e in Europa. Ma nessun appuntamento sarà ovviamente più atteso dei Mondiali di Qatar 2022, in programma nell’insolita finestra invernale e che catalizzeranno ancora una volta l’attenzione di milioni e milioni di tifosi. Nonostante non manchino le polemiche.
Oltre alla posizione ancora in sospeso dell’Ecuador, infatti, a essere messa in discussione è anche la possibile partecipazione di un’altra Nazionale che secondo alcune correnti di pensiero dovrebbe essere esclusa dall’importantissimo avvenimento FIFA. E che invece al momento non sembra rischiare conseguenze nonostante abbia palesemente ignorate alcune regole di civiltà.
Parliamo dell’Iran, che secondo le saggiste Gioia Virgilio e Souad Sbai – quest’ultima anche deputata – potrebbe rischiare l’esclusione se la FIFA avesse un atteggiamento meno ambiguo. Intervistate da Affari Italiani, le due si sono infatti espresse duramente contro il Paese asiatico e il trattamento che riserva alle donne.
“Mondiali, escludere l’Iran sarebbe giusto”
La Sbai ricorda infatti che “le donne in Iran vivono una situazione drammatica”. Aggiungendo poi che anche se su richiesta della FIFA sono state ammesse alle partite della Nazionale bisognerebbe chiedersi “perché non possono partecipare alle gare dei club? Infettano? Non bisogna ignorare queste cose, e chi non rispetta i diritti delle donne andrebbe escluso”.
Nessuno stupore però per la posizione della FIFA in merito. Del resto “già assegnare i Mondiali al Qatar, con tutti i morti registrati per la costruzione degli stadi, indica quanto i discorsi in materia di diritti umani siano presi in considerazione”. Una polemica, quest’ultima, che del resto ha fatto e fa discutere da anni.
La Virgilio ribadisce il concetto ricordando come la Germania abbia escluso la possibilità di giocare gare in Paesi che non permettono l’accesso delle donne agli stadi. Quindi sottolinea quanto sia importante supportare le donne e la loro battaglia: “La FIFA vuole includere tutti ma per farlo accetta a volte situazioni terribili. Non è possibile chiudere gli occhi e restare impassibili di fronte alla volontà da parte delle donne di migliorare la loro situazione”.