“Sì, speriamo nel ripescaggio”: Mondiali, l’annuncio in diretta

L’Ecuador attende di conoscere il proprio destino. Una nazionale, intanto, ammette di sperare nel ripescaggio ai Mondiali.

Il giorno della verità: fuori o dentro. Nella giornata odierna, infatti, la commissione disciplinare della FIFA sarà chiamata ad esprimersi in merito alla possibile squalifica dell’Ecuador dai prossimi Mondiali. Una vicenda spinosa, che potrebbe avere ripercussioni sia per l’Italia che per il Cile ovvero le due principali squadre rimaste escluse tornate, nelle ultime ore, a sperare in un clamoroso ripescaggio. 

Mondiali, la coppa per i vincitori
La Coppa dei Mondiali (La Presse)

Il problema, per la nazionale gialloblù, risiede nell’aver utilizzato nel corso delle 8 gare di qualificazione al torneo Byron Castillo: un giocatore risultato, al termine di un’indagine avviata proprio dalla Federazione cilena, originario della Colombia. Una palese violazione della normativa in vigore, che rischia quindi di avere la più pesante delle ripercussioni per l’Ecuador.

La decisione, come detto, è attesa a stretto giro di posta. Il Ct degli azzurri Roberto Mancini, dal canto suo, ha dimostrato di credere ancora nella possibilità di staccare il pass per la kermesse in programma dal 21 novembre al 18 dicembre: “Se ci chiamano, siamo pronti”. Ottimista pure Gary Medel, intervenuto sull’argomento ai microfoni di ‘Tntsports’.

Castillo in campo
Byron Castillo (Ansa)

Ecuador, Medel crede nel ripescaggio ai Mondiali

Il centrocampista capitano della selezione Roja, al termine della partita persa 2-0 per mano della Tunisia, si è espresso in questo modo. “Siamo tutti con in attesa della risoluzione della Fifa. Noi speriamo sia positiva per il Cile, in modo tale da poter andare al Mondiale”. Ora resta da vedere cosa accadrà a Zurigo, dove a sorpresa non è stato convocato per testimoniare Castillo.

Una scelta non gradita dall’avvocato che rappresenta il Cile, Eduardo Carlezzo. “Non ci sarà un’indagine specifica sul giocatore. Deve parlare, è il testimone, la persona principale coinvolta ma temo che la Fifa non lo abbia chiamato, sono preoccupato”. Ultime ore di attesa. L’Italia incrocia le dita.

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