Italia e Argentina tornano a sfidarsi a Wembley in uno dei ‘clásicos’, del calcio mondiale. Due Nazionali, due scenari futuri completamente diversi.
È servito che l’Italia si consacrasse agli ultimi Europei e che l’Argentina tornasse a vincere una Copa America affinché UEFA e CONMEBOL trovassero l’interesse e l’accordo per istituire un trofeo che manca da 30 anni e che ha avuto soltanto due precedenti edizioni. La ‘Finalissima’ venne istituita nel 1985 come ‘Coppa dei Campioni’ tra le due Federazioni ma venne poi abolita nel 1993 per la poca partecipazione da parte delle Nazionali coinvolte. Il trofeo portava il nome di Artemio Franchi e l’Argentina, oggi chiamata a disputarlo contro l’Italia, ha vinto la sua ultima edizione ai danni della Danimarca. L’altra Nazionale ad aver portato a casa la coppa fu la Francia, battendo l’Uruguay.
Gli scenari del presente sono completamente diversi. Wembley ospiterà due squadre unite culturalmente e storicamente da tanti episodi chiave, sopratutto nei Mondiali di Italia ’90, ma anche da una profonda amicizia, in particolar modo nel nome di Diego Armando Maradona. Entrambe godono della stima dell’altra e di grande rispetto ma oggi l’ambizione e il significato che il trofeo assume per l’Italia non è il medesimo che ha per l’Argentina.
Per la Nazionale guidata da Lionel Scaloni sarà un banco di prova di prestigio contro una formazione europea tra le più importanti al mondo. Un match utile per misurarsi in vista di Qatar 2022 e delle scelte che il commissario tecnico dovrà compiere.
Come arriva Scaloni all’Argentina
L’esperienza di Jorge Sampaoli sulla panchina della Nazionale Albiceleste è stata indubbiamente tra le più contestate e criticate in assoluto nella storia dell’Argentina, a tal punto che è difficile immaginare che il tecnico di Casilda possa in futuro tornare a dirigere in una squadra locale. Eppure, un’eredità l’ha lasciata ed è proprio il presente. L’avventura nazionale di Scaloni comincia accompagnando Sampaoli, del quale era assistente già ai tempi del Siviglia, in occasione della chiamata della Selección. Mentre il destino dell’ex Ct si è concluso in modo funesto, Scaloni è rimasto da tecnico ad interim fino a diventare grande e indiscusso protagonista. Ad oggi, la prima toppa sulla maglia l’ha già messa ed è la vittoria della Copa America 2021, raggiungendo tra l’altro le 31 partite consecutive senza sconfitta, fino al giorno d’oggi.
Il suo caso è forse unico al mondo, poiché Scaloni è arrivato ad allenare la Nazionale senza aver mai avuto alcuna esperienza in club. Per tale ragione è stato accolto sicuramente tra lo scetticismo generale, ma è durato davvero poco. Col suo temperamento mite e paziente nonché con il suo gioco che non lascia nulla al caso, ha ottenuto consensi e risultati. D’altronde l’ex calciatore anche di Lazio e Atalanta si è fatto le ossa in più ruoli, cominciando proprio da quello di osservatore del club di Bergamo. Osservare, un’arte per chi deve selezionare quali giocatori possano essere utili alla Nazionale.
Come gioca ‘La Scaloneta’
Dopo al goleada all’Ecuador in occasione dell’ultima edizione della Copa America su Twitter si è diffusa l’immagine/meme di Scaloni alla guida di un autobus. Una provocazione da parte dei suoi sostenitori nei riguardi di chi aveva creduto poco nell’allenatore 44enne e anche l’affermazione di un condottiero. Finalmente. Da lì la definizione di ‘Scaloneta’ per riferirsi alla formazione messa su dal tecnico.
Per sua stessa ammissione il gioco dell’Argentina si basa innanzitutto sul potenziare le attitudini di ciascuno, perché “questi ragazzi giocano così come hanno imparato a farlo in casa e per strada”. Quello deve essere lo spirito, quella la furbizia. Poi, come lo stesso Leo Messi ha raccontato in vista di Italia-Argentina, si rivolge molta attenzione alla manovra difensiva. Il possesso palla e la costruzione del gioco rendono fondamentale l’apporto dei difensori che si aprono, affinché ricevano supporto da uno dei centrali di centrocampo, formando così un rombo. Il duo di fiducia, Lautaro Martinez-Messi, ha poi una logica precisa: l’attaccante dell’Inter dissuade i rivali e si spinge più avanti per lasciare libera ‘La Pulga’ nella sua manovra e nel suo estro. Con tutte le varianti del caso a seconda dei giocatori schierati in campo, l’idea di base resta la stessa.
L’Argentina che affronterà l’Italia
Contro l’Italia all’Argentina mancherà Sergio Aguero, un uomo spogliatoio e un elemento importantissimo in campo. Tuttavia, la nuova generazione sta surclassando quella presente e queste occasioni, compreso il Mondiale, verosimilmente saranno le ultime anche per ammirare Angel Di Maria, che ha già annunciato il ritiro dopo Qatar 2022, ma anche Nicolas Otamendi e soprattutto Leo Messi. Ciò significa che ci sarà il massimo impegno per portare a casa il trofeo più importante, per ‘La Pulga’ quello odierno sarebbe il secondo di sempre.
L’Argentina vive un momento d’oro, d’equilibrio e di grande spinta anche da parte dei tifosi che, con l’ultima Copa America e risultati conseguiti, ha fatto definitivamente pace con una Nazionale che negli ultimi anni aveva dato troppo poco al calcio rispetto alla qualità dei singoli. Contro l’Italia mancheranno Leo Paredes e Marcos Acuña a causa d’infortunio. Probabilmente, anche per l’arrivo al fotofinish per impegni col River Plate, l’atteso Julian Alvarez potrà essere ammirato solamente a partita in corso. L’immancabile tra i “nuovi” sarà sicuramente Rodrigo De Paul. Nonostante, dopo l’Udinese, non sia riuscito, soprattuto nel finale di stagione, a ottenere la giusta continuità con l’Atletico Madrid, per la Nazionale svolge un ruolo del tutto chiave.
In attesa di godere di questa speciale ‘Finalissima’, la formazione di Scaloni dovrebbe essere la seguente. Seguendo il consueto 4-3-3:
Emiliano Martinez; Molina, Romero, Otamendi, Tagliafico; De Paul, Guido Rodriguez, Lo Celso; Messi, Lautaro Martinez, Di Maria.