Dopo i cori e festeggiamenti discussi in casa Roma, arriva tutta la verità sul caos Zaniolo: l’intervento della FIGC è durissimo.
Di certo, non è stato un maggio noioso, quello di Nicolò Zaniolo. Prima le tante voci di mercato, poi la zampata decisiva per la Conference League. E di lì, i tanti festeggiamenti che hanno fatto discutere tifosi della Roma e tifosi della Lazio, fino all’esclusione (per infortunio) dalla Nazionale di Mancini.
Dopotutto, il fantasista di José Mourinho è finito nel mirino della critica per i beceri cori contro Chiara Nasti ed il laziale Mattia Zaccagni. Cori ai quali l’ex Inter ha accennato un compiaciuto sorriso, durante i festeggiamenti della Conference League.
Eppure, non risultano essere stati questi i fattori scatenanti del durissimo intervento della FIGC: Zaniolo (e non solo) è terminato nel mirino della Federcalcio italiana, dopo i fatti di Feyenoord-Roma.
Roma, Zaniolo nel mirino della FIGC: il motivo dietro la possibile multa
Come comunicato dalla FIGC alla Procura Federale, il gioiellino della Roma rischia una sanzione per aver offeso la Lazio nel corso dei festeggiamenti sul bus scoperto. Secondo quanto svelato da ‘Il Tempo’, nella comunicazione della Federcalcio si legge dell’accusa per: “[…] aver impugnato un microfono e intonato a gran voce, verso i tifosi festanti, un coro dal contenuto ingiurioso e offensivo verso la società S.S. Lazio S.p.A. quale: “Lazio Lazio vaffa****”.
Un qualcosa che la FIGC avrebbe ritenuto ben oltre la goliardia, il buongusto e la decenza. Un duro intervento, dunque, quello della Federcalcio, che nel proprio mirino ha messo la Roma stessa, rea di non aver fatto verificato i comportamenti dei propri tesserati. Nessun accenno della FIGC per i cori beceri legati alla vicenda Nasti-Zaccagni.
Di qui, l’equipe legale della Roma è chiamata a presentare le memorie difensive o chiedere un colloquio in tribunale entro 15 giorni. Probabile che la questione possa chiudersi con un accordo per una sanzione ridotta.