Come al solito pungenti le dichiarazioni di De Laurentiis, presidente del Napoli, in conferenza stampa
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa per presentare il prossimo ritiro di Castel di Sangro. Con lui, il tecnico Luciano Spalletti. Ecco le parole del presidente del club partenopeo: “Con Castel Di Sangro abbiamo un accordo di 12 anni, ne restano altri nove. Charlie Stillitano mi ha offerto di nuovo di andare a giocare in America, durante l’estate, per 1,1 milioni di dollari. Gli ho risposto ‘no, grazie’, per l’ennesima volta: per me il periodo del ritiro è sacro, non voglio creare distrazioni né al nostro staff sul mercato né problemi all’allenatore con voli transoceanici, garantendo una preparazione psicofisica corretta. Sarà una stagione particolare, con una pausa tra novembre e gennaio, e stiamo lavorando con le altre squadre alla ricerca di un territorio straniero ospitale come clima e strutture per un torneo prenatalizio”
Passaggio su Gravina: “Ci tengo a sottolineare che a Castel Di Sangro non mi ha portato Gravina, ma il sindaco di Roccaraso. Con lui c’è una contrapposizione giuridica per la questione Bari e vedremo come andrà a finire. Le Federazioni non hanno la capacità di innovare che hanno le leghe: chi le presiede, ha bisogno di voti e non prende mai posizioni scomode”.
Napoli, De Laurentiis parla di Koulibaly e Mertens
De Laurentiis si è poi soffermato sui big del Napoli, Koulibaly e Mertens: “Si fa molto spesso del sentimento più che della ragione, un approccio a determinati problemi. Con i calciatori in scadenza ci sono dei ragionamenti che non si possono orchestrare come vorresti. Ci sono famiglie, agenti, interessi che non possono essere gestiti dalla società, a meno che non voglia dissanguarsi. Se il Milan ha vinto lo scudetto con 40 milioni in meno di stipendio rispetto a noi vuol dire che siamo andati fuori giri. Il Calcio Napoli non ha mai avuto la continuità che sta vivendo con noi, al di là dei due scudetti vinti perché c’era l’unico, fantastico, incredibile miglior calciatore al mondo. Altrimenti bisognerebbe chiedere come mai in 60 anni non avete mai vinto niente? De Laurentiis vuole vincere lo scudetto, non è vero che non vuole, ma ci sono delle regole che partono da un fatto scaramantico a uno di condivisione. Metterei, in questo modo, l’allenatore e i calciatori sotto il fuoco incrociato di stampa e tifosi. Devo invece proteggerli”.
Prosegue De Laurentiis: “Mi si dice ‘accatta i giocatori’, ma noi ne abbiamo di straordinari. Poi ce ne sono altri che diventano condizionanti per lo spogliatoio se non gioco. E mi chiedo: perché devo averne 23, perché devo pagare 23 stipendi? C’è la Champions e servono, ma dobbiamo avere il coraggio del rischio, chi non risica, non rosica. Quando facevo i film li ho sempre presi, di 400 ne ho sbagliati solo tre, qualcosa vorrà dire. Nel calcio tra scaramanzia e paura di perdere qualcosa, se ci fate caso, avete mai visto un dirigente sportivo parlare male delle istituzioni o di qualcun altro? Se lo facesse, una volta cambiata squadra come si troverebbe? La cosa più importante è non avere scheletri nell’armadio e poter dire ciò che si pensa”.
Dopo questo discorso, De Laurentiis si è soffermato nello specifico parlando di Koulibaly e Mertens: “Quei due calciatori li rispetto, gli voglio molto bene, ma dipenderà solo da loro decidere se la vile moneta è l’unica cosa che li può appagare, oppure se vivere a Napoli, in un contesto che non c’è altrove, può essere considerato un privilegio. Altrimenti, è un problema che non mi riguarda più”.