L’Italia di Mancini vivrà un giugno intenso e il Ct è tornato a parlare in conferenza stampa anche su quanto accaduto durante il mese di marzo.
Il primo giugno la finalissima contro l’Argentina, poi un tour de force di quattro sfide in dieci giorni per la Nations League. L’Italia di Roberto Mancini affronterà Germania, Ungheria, Inghilterra e nuovamente Germania per un girone sicuramente tra i più complicati della competizione. Non lo nasconde, Roberto Mancini.
Intervenuto in conferenza stampa, al termine dello stage a Coverciano di tre giorni e a ritiro in corso, in occasione del quale insieme al suo staff ha visionato circa 50 giocatori, il Ct commenta così le gare che attendono i suoi: “È il più difficile dei gironi. Inghilterra e Germania sono notoriamente forti e l’Ungheria è allenata da un italiano (Marco Rossi, ndr), sarà difficile da affrontare”.
Mancini è sereno e carico, pronto a risalire in sella riportando entusiasmo, poiché sente che nonostante tutto la gente non abbia smesso di appoggiare il gruppo ed è memore del grande successo ottenuto agli Europei.
Italia, Mancini: “A marzo si poteva fare di più”
È così vero che Mancini ammette di aver pensato per qualche istante a cedere, ma poi ha scelto di proseguire nella guida dell’Italia: “A volte si può pensare, ma la Nazionale è così importante… La gioia è stata così grande, che vale la pena aspettare. Quando si vince con la Nazionale è qualcosa totalmente differente, poi nella vita mai dire mai”.
Tuttavia, ritornando all’esclusione dai Mondiali a causa della sconfitta contro la Macedonia del Nord in occasione degli spareggi, il Ct ha qualcosa da recriminare alla gestione che si è fatta dell’evento nel calcio italiano. Forse, si aspettava un maggiore contributo da parte dei club di Serie A: “Credo a marzo si potesse fare qualcosa di più, ma ciò che accadrà in futuro non lo so. Non si può preparare una gara così importante in un giorno, ecco”.