Il campionato del Genoa si è concluso con la dolorosa retrocessione, ma i tifosi hanno dato dimostrazione di grande senso di appartenenza, nonostante le difficoltà.
Se fosse accaduto in Premier League, ne avremmo parlato e si sarebbero sprecati gli elogi. Ma è accaduto in Italia e noi l’abitudine ai meriti l’abbiamo persa. La smania di criticare c’impedisce spesso di esaltare ciò che vale la pena. Troppo spesso siamo incapaci di apprezzare lo spettacolo che ancora conta, anche in una Serie A dai valori tecnici inferiori a quella degli anni migliori. Se in campo la rotta è cambiata del tutto, c’è una parte che resiste e non delude. Si trova sugli spalti.
Genoa è l’esempio. I suoi tifosi del erano già stati meravigliosi allo Stadio Diego Armando Maradona, in occasione della gara contro il Napoli, la quale aveva difatti confermato la retrocessione della società in Serie B.
In quella circostanza il calore dei numerosissimi tifosi rossoblù, in trasferta quasi per l’intero stivale, aveva quasi completamente surclassato quello dei sostenitori azzurri. Centinaia di bandierine per ricomporre i colori del Genoa e un lunghissimo momenti di cori, dal Settore Ospiti è partito a sostegno dei ragazzi di Blessin, che potevano fare di più? Forse sì, ma si discute tutto, fuorché i colori.
Genoa e il senso d’appartenenza mai perso
Ieri in casa col Bologna, dopo l’ennesima sconfitta, i tifosi si sono ripetuti, dopo essere stati “presi in giro” in tutti i sensi nell’ultima stagione. Nonostante la cessione di un club lasciato a pezzi da Preziosi e tante questioni finanziarie che sono ancora nervi scoperti con 777 Partners, nonostante continui cambi di allenatori e la scelta poco fortunata di Sheva e un capitano che stava per abbandonare la barca a metà strada mentre già affondava, ancora così non è mancata l’unica cosa che conta: il senso di appartenenza.
Il Genoa non è stato difeso con successo da chi, in questo momento e di passaggio, lo rappresenta ma sarà sempre difeso dalla sua gente. Nessuna contestazione all’ultima di campionato. La Gradinata Nord ha realizzato una bellissima coreografia e due messaggi hanno campeggiato su tutti: “Gli stessi colori che cadono in mare” e “Quando il sole tramonta senza salutare”. Poi le onde del mare tra un disegno gigante che raffigurava una bandiera rossoblù su uno scoglio. Da lì, una sfilata anche in città, perché proprio dopo la discesa in Serie B è stata istituita la “Giornata dell’orgoglio rossoblù”. D’altronde, nel bene sempre e nel mare ancora di più. Questo insegna l’amore, quello vero, dei tifosi.