L’ex centrocampista Marchisio ha accusato la Juve di non aver avuto coraggio dopo il suo addio tuttavia ha detto che la stagione può cambiare
La Juventus può ancora correggere una stagione senza troppi sussulti. I bianconeri, questa sera, battendo l’Inter conquisterebbero un nuovo titolo. Con la Coppa Italia pertanto vedrebbero allungare la striscia ininterrotta di successi ottenuti in questi ultimi dieci anni. Il trofeo potrebbe cambiare anche il voto della stagione. Di questo avviso è Claudio Marchisio.
L’ex centrocampista della Juventus ha parlato di tutto questo con ‘La Gazzetta dello Sport’. In un’intervista concessa alla testata milanese, il ‘principino’ ha analizzato diversi temi. E non si è risparmiato neppure quando ha dovuto punzecchiare la società e l’allenatore.
Juventus, Marchisio dà i voti: “La Coppa Italia regalerebbe la sufficienza alla stagione”
L’ex centrocampista Claudio Marchisio ha legato il giudizio sulla Juventus alla partita di quest’oggi contro l’Inter: “Come sempre avviene in questi casi, arriva il momento in cui guardi il percorso compiuto. Quello dei bianconeri è sicuramente in crescita dopo un avvio preoccupante tuttavia soltanto la vittoria della Coppa Italia consentirebbe di strappare la sufficienza. Altrimenti, considerate le velleità della Juventus, non può essere giudicate tale”.
Ha proseguito la sua analisi: “L’Inter era nettamente più forte inizialmente, poi la Juventus si è avvicinata. Continua ad avere chiaramente dei difetti ma l’ultimo confronto poteva anche risultare un ‘colpo gobbo’ per sedersi al tavolo dello scudetto”.
Quella partita Marchisio l’ha vista dal vivo: “L’Inter era stanca e svuotata mentalmente e fisicamente. La Juventus non è riuscita a portare a casa quella partita per demeriti suoi. Sarebbe potuta essere una spinta psicologica molto importante per la squadra di Allegri”.
Tra i tanti argomenti trattati, pure quello inerente il mancato spazio ad elementi come Rovella, Fagioli e Miretti. “Tra questi Rovella è sicuramente il calciatore di maggiore esperienza ma conosco molto bene Fagioli. Il ragazzo è un grande talento. Mi aspettavo che avesse un’occasione dopo la mia partenza, in una Juventus ancora vincente ma non c’è stato coraggio. Miretti ha fatto un percorso simile al mio ma è un giocatore diverso. Potrebbe servirgli un anno in B, come a me, quando andai ad Empoli. L’ho fatto storcendo il naso ma poi è stata un’esperienza che mi è servita tanto”.