Il presidente dell’Uefa Ceferin è tornato a parlare della Superlega facendo delle dichiarazioni che preoccupano Agnelli e la Juventus
La Champions League ha conosciuto in questa settimana il nome delle due finaliste della competizione, Real Madrid e Liverpool. Entrambe sono state tra le società che hanno firmato l’idea della Superlega in inizio. Successivamente hanno intrapreso due squadre differenti. I ‘Reds’ dopo le ‘pressioni’ dei propri tifosi hanno scelto di tirarsi indietro. I ‘blancos’ di Florentino Perez sono rimasti fedeli alla propria idea, insieme a Barcellona e Juventus.
Anche i bianconeri, infatti, hanno mantenuto viva l’idea, pensando pure a una formula differente rispetto all’idea originaria. Aleksander Ceferin, intanto, è tornato a tuonare intorno a questa possibilità, ‘minacciando’ pure il presidente juventino Andrea Agnelli. La questione, come si è potuto evincere dalle parole del presidente dell’Uefa nell’intervista concessa ad ‘As’ è tutt’altro che chiusa.
Superlega: Ceferin ‘minaccia’ i ‘ribelli’ e affonda ancora su Agnelli: “Non voglio più parlare di lui”
Il presidente dell’Uefa Aleksader Ceferin è tornato a parlare della possibilità di applicare sanzioni nei confronti dei club dissidenti: “È possibile, per il momento restiamo a vedere. Non ci ha fatto piacere l’ingiunzione e sono stato sorpreso dal comportamento del giudice precedente. Non ci hanno nemmeno offerto un’udienza, ho comunque fiducia nelle autorità e nei tribunali spagnoli”. La possibilità di subire sanzioni dunque tengono in agitazione Juventus, Real Madrid e Barcellona.
Ceferin ha poi parlato dei suoi rapporti con i tre club ribelli: “Il mio rapporto con il presidente della Juventus in precedenza era molto aperto e onesto, non voglio però parlare di lui. Con Florentino Perez avevo in programma a Nyon prima che accadesse tutto. Avremmo dovuto parlare delle future competizioni ma 24 ore prima della riunione ha cancellato l’appuntamento dicendomi di essere impegnato in un evento legato al basket. Con Bartomeu invece non ho mai parlato”.
Il massimo dirigente dell’Uefa ha poi sottolineato la mancanza di rapporti con i presidenti di questi club: “Comunichiamo solo attraverso le aule di tribunale, non esistono relazioni personali. Della vicenda se ne occuperanno i nostri avvocati”.