Chelsea, i tifosi tremano: la batosta può cambiare il futuro di Lukaku

Il futuro del Chelsea ancora avvolto in una nuvola di dubbi: la possibile batosta è dietro l’angolo e può stravolgere anche il futuro di Lukaku.

Non è stato un 2022 facile per il Chelsea. Soprattutto fuori dal rettangolo di gioco. Le vicende legate allo storico magnate Roman Abramovich, e il suo coinvolgimento negli scenari e nelle sanzioni derivate dal conflitto Russia-Ucraina, hanno travolto anche il club londinese.

Lukaku perplesso
Lukaku (LaPresse)

Club londinese che, adesso, si prepara a vivere un nuovo ciclo manageriale. Almeno, i tifosi sperano. Anche perché lo spauracchio di una stagione (la prossima) da incubo è dietro l’angolo e fa tremare lo stesso futuro del Chelsea.

Se la società non sarà venduta entro i tempi stabiliti, i ‘Blues’ rischiano grosso, per un effetto domino che rischia di coinvolgere anche le stelle più riconoscibili della formazione inglese.

Tuchel a testa bassa
Tuchel (LaPresse)

Chelsea, scenario da incubo per Lukaku e compagni: possibile esclusione da Champions e Premier

Come spiegato da ‘The Telegraph’, il Chelsea rischia l’esclusione dalle prossime competizioni UEFA e nazionali: se il club non avrà sbloccato lo stallo circa la propria situazione societaria, verrà estromesso dalla Champions League e dalla Premier League 2022-2023.

Una batosta che fa tremare i tifosi e che può cambiare il futuro di Lukaku e compagni. Il termine ultimo è prefissato al 31 maggio, entro quella data andrà trovato un compratore. Un giorno da cerchiare sul calendario, alla pari dell’8 giugno: in quella data, gli Stati Generali della Premier League tracceranno la stagione 2022-2023 e al Chelsea servirà presentarsi con il ‘via libera’ delle Istituzioni del Regno Unito.

In caso contrario, i ‘Blues’ non potranno comparire nelle venti squadre partecipanti al prossimo campionato. Una doppia esclusione e un doppio scenario che delinea i contorni di un vero e proprio incubo per l’universo Chelsea. Da campione d’Europa a possibile scomparsa dai palcoscenici continentali (e non solo), nel giro di un anno. Tifosi e giocatori incrociano le dita, ma la clessidra scorre.

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