La Fifa, in attesa dei Mondiali al via a novembre, ha deciso di sanzionare in maniera pesante una Nazionale: ecco il comunicato ufficiale.
Ai Mondiali di Qatar manca sempre meno. La kermesse prenderà il via il 21 novembre, per un totale di 64 gare e 32 squadre coinvolte. Tra queste, come noto, non ci sarà l’Italia che ha fallito la chance di partecipare al torneo perdendo il play-off di marzo contro la Macedonia del Nord. L’elenco delle squadre escluse comprende pure la Nigeria, eliminata con un doppio pareggio dal Ghana.
Proprio le Super Aquile, nella giornata odierna, sono state pesantemente multate dalla Fifa a causa di quanto accaduto il 29 marzo, al termine della sfida di ritorno tra le due selezioni. In quell’occasione infatti i tifosi nigeriani, subito dopo il fischio finale dell’arbitro, si sono riversati in campo aggredendo i giocatori, gli arbitri e alcuni addetti ai lavori.
A farne le spese è stato soprattutto il medico Joseph Kabungo, al quale la Fifa aveva assegnato l’incarico di eseguire i consueti controlli antidoping. Il dottore originario della Zambia è finito nel mirino di un gruppo di tifosi, che lo ha picchiato a sangue. Inutile il trasferimento nell’ospedale più vicino, con gli operatori sanitari locali che non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso. Una brutta pagina di cronaca e sport, che non ha lasciato indifferente la Fifa.
Mondiali, la Fifa sanziona la Nigeria: ecco perché
Secondo l’organismo organizzatore dei Mondiali, la Nigeria ha commesso una serie di violazioni all’articolo 16 contenuto nel codice disciplinare: “Mancata attuazione delle norme di sicurezza vigenti e mancato rispetto della legge e dell’ordine nello stadio, invasione del campo di gioco e lancio di oggetti”.
Da qui la decisione, da parte della commissione disciplinare, di sanzionarla con una multa pari a circa 146 mila euro (150.000 franchi svizzeri). Inoltre la Nazionale del Ct Finidi George dovrà giocare la prossima partita in programma il 9 giugno contro la Sierra Leone, valevole per la qualificazione alla Coppa d’Africa, a porte chiuse.