Dopo l’interesse mostrato per il Milan, c’è un (altro) colpo di scena: un nuovo club entra nell’interesse degli investitori arabi
Dopo la notizia dell’interesse di Investcorp sul Milan, spunta un’altra novità. Il City Football Group, holding di investitori arabi, ha puntato in questi ultimi anni su dieci club di calcio. Prima società della lista è sicuramente il Manchester City. Ora, a sorpresa, è spuntato anche l’interesse per un club italiano. Ecco di chi si tratta.
Come riferito questo pomeriggio da ‘Sky Sport’, il City Football Group starebbe guardando in Italia per trovare l’undicesimo club su cui investire. Della holding fanno già parte Manchester City, New York City, Melbourne City, Yokohama Marinos, Montevideo City, Girona, Sichuan Jiuniu, Mumbai City, Lommel e Troyes.
A questi potrebbe aggiungersi anche il Palermo, squadra italiana che milita in Serie C nel Girone C, dov’è terzo con 63 punti. Una notizia inaspettata e arrivata anche a sorpresa perché probabilmente in pochi si sarebbero aspettati un interessamento simile.
Investitori arabi, nel mirino entra anche il Palermo: la squadra di Serie C potrebbe essere acquisita dal City Football Group
Stando all’ultima notizia rivelata da ‘Sky Sport’, quindi il Palermo sarebbe entrato nel mirino e negli interessi degli investitori arabi del City Football Gruop. Lo sceicco Mansour avrebbe, quindi, intenzione di ampliare il proprio raggio di affari, coinvolgendo anche l’Italia. E partendo dalla Serie C, magari con l’idea di riportare il club rosanero alle glorie di un tempo.
Non è ancora chiaro se l’affare possa effettivamente concretizzarsi. Ma come riferito anche da Gianluca Di Marzio, sempre tramite ‘Sky Sport’: “Gli investitori stranieri valutano con ampio interesse quelle che sono le squadre italiane. Il gruppo proprietario del Manchester City ha messo gli occhi del Palermo ad esempio”. Confermando dunque l’interesse arabo che c’è nell’aria. “Questo fa quindi capire che tanti investitori sono interessati al nostro calcio, evidentemente vedono grandi potenzialità”, ha poi concluso Di Marzio.