Mentre descrive i prossimi Mondiali come i migliori di sempre, il presidente FIFA Gianni Infantino si prepara a un nuovo ribaltone.
I prossimi Mondiali saranno “i più belli di sempre”? L’attuale presidente della FIFA Gianni Infantino si dice convinto che sarà così. Un’affermazione già sentita poco prima di Russia 2018 e che, presumibilmente, sarà ripetuta anche in occasione della prossima edizione datata 2026. E che serve per aumentare ulteriormente l’interesse per la kermesse.
Una strategia di comunicazione che vuole incrementare l’hype intorno a un torneo che per la FIFA rappresenta una vera e propria “gallina dalle uova d’oro”. E che proprio per questo il massimo organismo calcistico mondiale aveva pensato di proporre su base biennale e non più quadriennale, come accade fin dalla prima edizione andata in scena nel 1930 in Uruguay.
Un progetto che non ha mai preso piede in modo concreto, vista la resistenza di numerose federazioni, e che sembrerebbe ormai definitivamente naufragato. Ma a cui, nonostante tutto, Infantino non intende rinunciare completamente. Al punto da aver studiato nuove soluzioni, come racconta il New York Times.
Il progetto legato ai Mondiali biennali, in questo momento, più che accantonato è stato sospeso dalla FIFA. Che però non si è certo arresa e nella sua ricerca a soluzioni alternative che possano aumentare gli introiti starebbe preparando quello che possiamo definire un vero e proprio “piano B”.
L’idea sarebbe quella di proporre un Mondiale per Club allargato, che potenzialmente possa prevedere la partecipazione di 32 squadre in luogo delle 7 attuali. Il nuovo format della competizione, su cui la FIFA si metterà a lavorare già nei prossimi mesi, dovrebbe diventare ufficiale a partire dal 2025 oppure essere rimandato al 2027 a patto che venga trovata un’alternativa altrettanto valida.
Questa, nonostante il parere generalmente negativo del calcio europeo, potrebbe rappresentare una vera e propria alternativa alla Coppa del Mondo biennale. E dunque coinvolgere le Nazionali, con la CONCACAF che ad esempio si sarebbe dimostrata estremamente favorevole all’idea e pronta ad appoggiarla.
In ogni caso Gianni Infantino, come riporta il New York Times, ha deciso di creare una competizione alternativa. E se l’idea dei Mondiali ogni due anni sembra naufragata, certo non lo è la sua battaglia. Così come l’intenzione di cambiare l’equilibrio del calcio e renderlo meno centrato sull’Europa.
Una mossa politica che favorirebbe la sua rielezione e lo inquadrerebbe nella storia come il presidente artefice di un cambiamento epocale, pur inimicandogli la UEFA che non a caso ha registrato numerose assenze ai sorteggi di Doha per Qatar 2022. Un rischio che però il numero uno della FIFA è deciso a correre.
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