Stipendi e plusvalenze, la Juve trema: che è successo con Chiellini

Caso stipendi in epoca Covid, giocatori e procuratori ricevuti dai pm torinesi: spunta una mail inviata da Chiellini

Dopo il caso legato alle presunte plusvalenze, in casa Juve un’altra questione è finita nel mirino dei pm torinesi. Si tratta, questa volta, di alcune presunte incongruenze sugli stipendi legati all’epoca in cui il Covid scoppiò e compromise parte della stagione 2019/2020.

Agnelli concentrato in panchina Juventus
Andrea Agnelli (LaPresse)

Nel momento in cui la pandemia mise, all’improvviso, in ginocchio il mondo intero, anche il calcio fu costretto a fermarsi. E senza gli introiti legati alla presenza dei tifosi sugli spalti e ai diritti televisivi, le società hanno faticato. La crisi economica, già presente nel sistema calcio, è andata così peggiorando.

Tanto da spingere vari club a chiedere ai propri tesserati di rinunciare a parte degli stipendi, per evitare di incrementare gli ammanchi. Anche la Juventus avrebbe fatto recapitare questa richiesta ai propri giocatori, invitatati tramite una mail anche dallo stesso Giorgio Chiellini a comprendere il momento difficile. Proprio questa mail è finita sotto l’attenzione della Procura di Torino.

Chiellini in campo concentrato Juventus
Giorgio Chiellini (LaPresse)

Juve, caso stipendi all’inizio dell’epoca Covid: l’attenzione della Procura di Torino si concentra su una mail di Chiellini

Secondo quanto riferito da ‘Tuttosport’, nel mirino della Procura di Torino sarebbe finita una mail scritta da Giorgio Chiellini a marzo del 2022. Con essa, il capitano della Juventus avrebbe invitato i suoi compagni a rinunciare a parte dello stipendio viste le difficoltà economiche di quel momento. “Credo che anche da parte nostra si debba fare un passo. Così come sta accadendo in altri club europei. Dobbiamo trovare un accordo con la società per evitare rischi. In questo modo daremo anche l’immagine di una squadra fatta di uomini di valore”, queste le parole del difensore bianconero rivelate dal ‘Corriere della Sera’.

In seguito a queste parole, tuttavia, stando a ‘Tuttosport’, sarebbero state proposte delle possibilità di recupero successivo delle cifre di stipendio a cui tutti avrebbero rinunciato. In quel momento la Juventus ha, così, risparmiato 90 milioni di euro a bilancio. Non un risparmio effettivo però se poi è avvenuto un successivo risarcimento. Era necessario, dunque, iscrivere a bilancio il debito contratto con i giocatori: oltre alla mail di Chiellini, i magistrati avrebbero a disposizione delle scritture private garanzia di quei futuri pagamenti. E questo, come riporta il quotidiano torinese, potrebbe configurare un reato di falso in bilancio.

Un accordo questo che, tuttavia, il club bianconero ha stipulato senza nascondersi. Dal momento che aveva anche dichiarato, tramite una nota ufficiale, che: “Qualora le competizioni sportive della stagione in corso dovessero riprendere, la Società e i tesserati negozieranno in buona fede eventuali integrazioni dei compensi. Restando legati alla base della ripresa e alla sua effettiva conclusione”.

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