La Federazione norvegese ha aiutato in ogni modo possibile il Bodo Glimt per andare avanti in Conference League
Hanno conquistato le prime pagine sportive italiane dopo aver battuto 6-1 la Roma, ma sono molto più di questo. La Conference è una competizione che regala grandi storie, e questa stagione ha dato la possibilità di far conoscere il Bodo Glimt, che due anni fa fu eliminato dal Milan in Europa League. Si parla di una squadra che sotto la guida di Knutsen ha vinto due campionati norvegesi in due anni. L’allenatore ha creato un contesto felice, con meccanismi precisi: la squadra è rapida nel costruire le azioni e nel finalizzarle; standard altissimi per il calcio del nord Europa. E il 4-3-3 permette a tutti i calciatori di esprimersi al meglio.
Anche quelli che magari, in altre squadre, sarebbero giocatori normali. Il 6-1 con la Roma è stata l’apoteosi. L’Europa si è accorta di questo exploit. E infatti il club ha incassato circa 10 milioni di euro dalle cessioni di Botheim e Berg, rispettivamente a Krasnodar e Lens. E poi c’è Bjorkan approdato all’Hertha Berlino. Ma Celtic e AZ Alkmaar non sono state eliminate per caso. Se sulla carta la squadra sembra più debole -solo perché sono arrivati giocatori a titolo gratuito- basta riguardare l’azione del gol di Pellegrino contro l’AZ nella gara in Norvegia. Tre passaggi e gol. E’ la filosofia di Knutsen, a prescindere da chi ha a disposizione.
Che poi, alcune stelle della squadra sono rimaste. Come Solbakken, che fino ai vent’anni giocava anche a futsal. Ma il vantaggio del Bodo Glimt è quello di aver una miriade di calciatori nati alla fine degli anni ’90 che, per farla breve, non hanno la minima idea di ciò che stanno facendo. Nel senso buono del termine, ovviamente. Perché questi ragazzi stanno scrivendo la storia di un pesino di 55 mila abitanti oltre il circolo polare artico che l’Italia ha conosciuto nel 1976 in Coppa delle Coppe, quando fu fatto fuori dal Napoli al primo turno. Squadra di cui è tifoso Sampsted, classe ’98, come dichiarato ai nostri microfoni.
Ma c’è sempre un aspetto negativo, anche perché all’essere umano piace complicarsi la vita e dare dispiaceri agli altri. Per agevolare il Bodo Glimt in Conference, siccome il campionato è finito il 12 dicembre, la Federazione norvegese ha deciso di anticipare la sfida di Coppa con l’Aalesund al 6 marzo, invece che al 12. I tifosi aspettavano questa partita da sei mesi, ma hanno perso a tavolino per i tanti casi Covid nel bel mezzo della preparazione e per infortuni che sarebbero rientrati, se la partita fosse rimasta in programma al 12 marzo. I poteri del calcio norvegese non hanno voluto sentire storie. L’Aalesund ha perso la partita. Il Bodo regala visibilità al movimento e dev’essere agevolato, in ogni modo. Anche a costo di danneggiare gli altri club.
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