Due grandi Nazionali a confronto: il Senegal approda al Mondiale di Qatar 2022, va a casa invece l’Egitto di Salah
Va via via formandosi la lista dei partecipanti ai Mondiali di Qatar 2022. Uno scherzo del destino e un criterio di qualificazione ridicolo hanno messo di fronte il Senegal e l’Egitto: le due finaliste dell’ultima Coppa d’Africa e le due squadre più forti del continente. Da questo punto di vista, il Mondiale a 48 squadre a partire dal 2026 aiuterà molto. I Leoni della Tarenga hanno vinto per la prima volta la Coppa il mese scorso ai calci di rigore, grazie alla rete decisiva di Sadio Mane. Ma già dalla finale del Paul Biya Stadium si percepiva che quella sfida non era ancora terminata.
Nell’arco di quattro giorni, Senegal ed Egitto hanno dato vita a due epiche battaglie. Fattore campo decisivo, un 1-0 per parte ha permesso alla sfida di protrarsi fino ai supplementari e poi ai rigori. E la sensazione che Aliou Cisse e Carlos Quieroz abbiano dato il via a un qualcosa di sensato per entrambe le Nazionali. Idee, proposta di gioco ben delineata e la guida dei campioni delle rispettive squadre a farla da padrone.
Senegal a Qatar 2022, l’Egitto è la grande africana esclusa
Da un punto di vista puramente tecnico, il Senegal è più forte dell’Egitto. Oltre a Salah, infatti, non si intravedono grandissimi giocatori nella Nazionale egiziana. Ed è per questo che il lavoro di Quieroz è molto importante: una fase difensiva paurosa e un’intensità non indifferente quella messa in campo dai suoi giocatori in ogni partita, permettono ai Faraoni di competere sempre per la vittoria finale. E poi c’è Salah, appunto, che non ha bisogno di presentazioni.
Discorso ‘simile ma diverso’ per Cisse, che può contare su giocatori come Mendy, Koulibaly, Gueye, Mane. L’unica Nazionale africana ad avere un top per ogni ruolo. Al Mondiale ci andrà lui, per ripetere le gesta di quelli del 2002. Sarà difficile, ma anche lì erano in Asia… E c’è più esperienza rispetto al 2018. Proprio come in Coppa d’Africa, rigore decisivo segnato da Mane. Chissà che non possa essere di buon auspicio. Ma per fortuna, dal prossimo Mondiale a 48 squadre partite così importanti ai playoff non si vedranno più. Si spera, almeno.