Notizia che ha dell’incredibile quella che riguarda Roman Abramovich. Il patron del Chelsea ha rischiato seriamente di morire.
Tra calcio e politica non è un momento ottimale per Roman Abramovich. Il patron del Chelsea, colpito come tutti i russi dalle sanzioni emesse dai paesi occidentali a causa della guerra in Ucraina, è alla prese con diversi problemi legati al club londinese. Un retroscena shock emerso in queste ore parla però anche di un serio problema di salute che l’avrebbe coinvolto ad inizio mese.
Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal il magnate russo, ma con cittadinanza anche israeliana e portoghese, avrebbe accusato ad inizio marzo alcuni sintomi riconducibili ad un tentativo di avvelenamento. “Occhi rossi e desquamazione della pelle del viso e delle mani.” riporta il giornale statunitense.
Nel periodo in cui erano in atto i primissimi round dei colloqui diplomatici tra Russia e Ucraina, il patron del Chelsea avrebbe quindi accusato i sintomi durante un incontro a Kiev. Assieme ad Abramovich hanno accusato i presunti sintomi da avvelenamento anche altri delegati ucraini che hanno partecipato all’incontro.
Abramovich e il ruolo da mediatore tra Mosca e Kiev
Fin dal primo momento Roman Abramovich è stato indicato dallo stesso governo ucraino come uno degli interlocutori russi in grado di poter fare di intermediario tra il presidente ucraino Zelensky e quello russo Vladimir Putin. Addirittura lo stesso presidente ucraino a ha chiesto agli Stati Uniti l’ipotesi di escludere Abramovich dalla black list degli uomini russi da colpire attraverso sanzioni.
Attualmente Abramovich si trova in Turchia proprio per sfuggire alle sanzioni. Il patron del Chelsea in questo momento continua il suo lavoro diplomatico facendo la spola e fungendo da raccordo tra Kiev e Mosca. Nonostante il presunto tentativo di avvelenamento, le cui motivazioni reali sono comunque ad oggi totalmente sconosciute, Abramovich sembra essere oggi fuori pericolo di vita.