Aria di rivoluzione in casa Italia dopo l’ecatombe contro la Macedonia del Nord: ecco quali sono gli scenari
La sconfitta dell’Italia contro la Macedonia del Nord dà la possibilità al futuro commissario tecnico di affidarsi a nuovi giocatori. Verosimilmente, con l’addio di Roberto Mancini, diranno addio anche quei calciatori che hanno terminato il loro ciclo in azzurro. E’ il caso, per esempio, dei ‘vecchi’. Acerbi, Bonucci, Chiellini. Ma anche Insigne e Immobile, del ’91 e insidiati dalle nuove leve che iniziano a emergere.
Da valutare se altri del ’91 resteranno, almeno fino al prossimo Europeo. Come Jorginho, che ha sbagliato i due rigori decisivi per il raggiungimento del Mondiale. Ma bisogna valutare anche giocatori come Sirigu, avanti con l’età. Il livello del calcio italiano è molto scarso. Ecco perché c’è bisogno di tanto lavoro per tornare a rialzare la testa. La partecipazione ai Mondiali manca dal 2014.
Italia, pronta la rivoluzione nelle convocazioni: c’è Cragno
La Gazzetta dello Sport ha fatto un quadro completo, proponendo -oltre ai nomi citati in precedenza, in ‘uscita’- i sostituti dei senatori. Alessio Cragno dovrebbe essere promosso come secondo portiere alle spalle di Donnarumma. Le nuove leve portano i nomi di Tonali e Scamacca, che dovrebbe prendere il posto da titolare al centro dell’attacco. Bastoni dovrebbe ereditare il posto da titolare in difesa.
E poi anche Bellanova, capace di giocare su entrambe le fasce. Da valutare Lovato e l’impiego di Frattesi e Pobega, che aspirano a un posto in Nazionale in virtù delle buone prestazioni con Sassuolo e Torino. Joao Pedro, invece, ha già trent’anni: rientrerebbe nei canoni per il prossimo Europeo, ma la sua convocazione già nei giorni scorsi ha destato parecchie critiche.