L’ad Arrivabene ha puntualizzato come l’addio di Dybala faccia parte della logica conseguenza di alcune operazioni compiute dalla Juventus
La Juventus prepara il lungo addio di Paulo Dybala. L’attaccante argentino, al termine della stagione, saluterà dopo sette anni in bianconero. Sul calciatore hanno già messo gli occhi vari top club tuttavia i bianconeri non sembrano essere disposti a fare drammi per il suo addio.
L’obiettivo della dirigenza bianconera è quella di mantenere l’attenzione solo ed esclusivamente sul terreno di gioco, attraverso il quale passeranno ancora alcuni momenti topici per la formazione di Massimiliano Allegri, che può dire ancora la sua sia in campionato sia in Coppa Italia. Per questa ragione, dunque, dopo la rottura delle trattative con Dybala, la società torinese ha deciso di prendere la parola per far filtrare la voce del club. L’amministratore delegato Maurizio Arrivabene ne ha parlato al ‘Corriere dello Sport’.
Juventus, Arrivabene netto: “Con certe affermazioni mi faccio una risata, ma…”
L’amministratore delegato della Juventus Maurizio Arrivabene si è soffermato sull’addio di Paulo Dybala con cui sono state definitivamente interrotte le trattative per il rinnovo. “Quando abbiamo investito tutti quei soldi per Dusan Vlahovic investendo su un talento così giovane era già chiaro ma nessuno ha voluto capire che qualcuno sarebbe dovuto partire”.
L’ad ha poi aggiunto una frase che non farà compiere i salti di gioia ai tifosi della Juventus: “In realtà più di qualcuno. Quando vengono riportate certe affermazioni mi faccio una risata anche se non ci sarebbe da ridere affatto. Il tema del parametro zero è affrontato con sospetta e fuorviante sufficienza. Se un calciatore va via con questa formula vuol dire che il suo costo è stato totalmente ammortizzato”.
Infine, ha sbottato: “Mi si rimprovera di essere stato poco chiaro, in realtà lo sono stato fin troppo. A fuori di sentire messaggi in codice calcistico – ha concluso Maurizio Arrivabene – va a finire che le cose dette in maniera diretta non le capisce più nessuno. La Juventus per me viene prima di tutto e tutti. Non cambierò il calcio, ma neppure il calcio cambierà me”