Donnarumma non sta vivendo un periodo felice al PSG: il suo addio al Milan non si sta rivelando semplice e le pressioni sembrano schiacciarlo
Nell’Italia che questa sera cercherà il pass per la finale degli spareggi playoff per i Mondiali, ci sarà un volto triste che tenterà di dimenticare le paturnie vissute con il club attraverso la maglia azzurra, quella con cui meno di un anno fa si è proclamato campione d’Europa, guadagnandosi pure il premio come migliore calciatore dell’Europeo.
Gianluigi Donnarumma, a Palermo, come scrive il ‘Corriere della Sera’, dovrà lasciarsi alle spalle quelle incertezze che lo hanno accompagnato nell’ultimo periodo. Da quando si è trasferito al PSG, il portiere di Castellammare di Stabia ha incontrato non pochi ostacoli lungo il suo percorso. Una delle ultime bucce di banana però è stata quella che ha fatto più male in assoluto. Il gol concesso a Benzema per l’1-1 del Real Madrid in Champions League, infatti, è l’errore che lo ha fatto terminare nell’occhio del ciclone. La critica ha trascurato anche il fallo dell’attaccante francese.
Le pressioni hanno bloccato Gigio Donnarumma, che appena otto mesi fa in Inghilterra si era consacrato come uno dei portieri più forti in circolazione. Poi però il forte dualismo con Keylor Navas pare abbia minato le sue certezze e fatto emergere le fragilità di un ragazzo di 23 anni. La dura competenza con il costaricense lo ha portato a sbagliare proprio quando la decisione di Mauricio Pochettino tra i pali sembrava essere ormai definitiva, con l’italiano scelto in entrambi i confronti con il Real Madrid.
Per ‘Gigio’ però, ricorda ancora la testata milanese, i passaggi a vuoto non sono mancati neppure con l’Italia. In maniera particolare pesa l’errore di Milano in Nations League contro la Spagna in una gara in cui i copiosi fischi ricevuti da San Siro durante tutto l’arco della gara lo hanno potuto deconcentrare.
Anche nell’ultimo turno di Ligue 1, Donnarumma non è sembrato irresistibile sul calcio di rigore del 3-0 del Monaco. Insomma, tutti episodi che testimoniano l’inquietudine vissuta dal numero uno italiano. A questo si aggiungono poi i problemi di salute del suo grande amico e agente Mino Raiola e soprattutto quella nostalgia di Milano e dell’Italia che non si è mai rimarginata. Nel suo Paese e in quella città che lo ha accolto giovanissimo e lo ha visto crescere, diventare uomo e consacrarsi ad ottimi livelli.
Oggi però per il numero uno diventa vietato sbagliare, servono anche le sue parate per battere la Macedonia del Nord e poi confermarsi pure in finale consentendo all’Italia di ritrovare il Mondiale dopo la mancata partecipazione del 2018. Per questo motivo, il ‘CorSera’ si chiede: “Gigio, ci sei?”
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