Zlatan Ibrahimovic parla in conferenza stampa delle gare dei playoff per accedere ai Mondiali: ecco qual è stato l’annuncio dell’attaccante
Zlatan Ibrahimovic è tornato in nazionale, tra le file della Svezia, ed è anche intervenuto oggi in conferenza stampa dal ritiro insieme al CT Jane Andersson. L’attaccante ha parlato delle gare che attendono lui e i suoi compagni per gli impegni della qualificazione ai Mondiali in Qatar del 2022. Ma non solo.
Le parole dell’attaccante svedese, di proprietà del Milan, hanno senza dubbio voluto spronare i suoi connazionali. Per Ibrahimovic, infatti, qualificarsi ai Mondiali (superando la fase dei playoff) è senza alcun dubbio possibile. Anzi, Ibra è più che sicuro e ha affermato: “Andremo in Qatar”. Testa dunque alla sfida contro la Repubblica Ceca prevista per il 24 marzo.
Ha poi però rilasciato anche dichiarazioni importanti riguardanti il suo proseguimento di carriera con il Milan e, di rimando, nel mondo del calcio. Le sue parole hanno spiazzato. L’annuncio probabilmente ha sorpreso anche i tifosi rossoneri, legati alla sua figura e al suo ruolo all’interno della squadra.
Milan, Ibrahimovic parla del ritiro dal calcio: “Ho un po’ di paura”
Zlatan Ibrahimovic, dunque, in conferenza stampa in vista del match tra Svezia e Repubblica Ceca ha anche rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti la sua carriera. Sul momento del ritiro, l’annuncio ha spiazzato: “Provo un po’ di paura davanti alla decisione di dover lasciare il calcio“. “Sicuramente, però, continuerò a giocare il più possibile. Fino al punto in cui riesco a ottenere risultati, continuando a stare bene in campo”, ha aggiunto Ibrahimovic.
“Non so – ha proseguito nel discorso l’attaccante rossonero – cosa succederà dopo. Ma sì, ho un po’ di paura”. Le prospettive per il futuro, quindi, potrebbero essere molteplici e, sotto questo punto di vista, Ibrahimovic ha affermato: “Non so se avrò un altro ruolo sempre restando nel calcio. Vedremo quando verrà il giorno. Certo l’adrenalina che sento addosso non la proverò mai più. I calciatori si svegliano, si preparano per l’allenamento, si allenano e tornano a casa per riposarsi. Faccio questo da circa venticinque anni. Quando non lo farò più, avrà un bell’impatto”.